«Sette arresti, 200 denunciati, 12 istituti sotto sequestro: questo l’ennesimo triste risultato della corsa al diploma facile, al certificato legalmente valido ottenuto dietro compenso e senza studio» così si esprime Francesco Florenzano, presidente di Unieda (Unione Italiana per l’Educazione degli Adulti) che prosegue: «Il pezzo di carta facile rimane ancora un desiderio di molti italiani, che ritengono di ottenere un vantaggio rispetto a chi studia. E in un totale scadimento di valori anche chi deve insegnare si associa alla truffa per mero lucro. Un degrado così elevato che il “pezzo di carta” è svalutato successivamente. Occorrerebbe controllare di più nella scuola e nell’università ma soprattutto nel sistema della formazione professionale. In Italia si spreca e si guadagna sulla formazione senza badare alla qualità e alla sostanza delle conoscenze trasferite. Una vera “emergenza educativa” che svalorizza la scuola e addirittura la deride.».
«Occorre quanto prima procedere ad una formazione permanente della popolazione adulta come in parte già avviene nelle Università popolari», continua Florenzano. «Solo agendo sui genitori possiamo sperare di trasferire la passione per lo studio ai bambini e ai ragazzi. Tuttavia l’Italia e’ ben lungi dall’attuare politiche che incentivino studio e ricerca. La vera sfida educativa è dare valore al merito e premiare con convinzione ed equità chi e’ competente».
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