Non profit

Lo sport di base dice «basta»

di Redazione

Sabato 3 marzo 2012, ore 10. Aprite le orecchie, perché da quel giorno in poi il mondo dello sport di base alzerà la voce. All’Acquario di Roma ci saranno tutti: Csi – Centro sportivo italiano; Uisp – Unione italiana sport per tutti; Us Acli, Aics – Associazione italiana cultura e sport; ma soprattutto, migliaia di associazioni sportive dilettantistiche, comprese le 27, diffuse su tutto il territorio nazionale, che hanno lanciato l’appello-documento “Diamo voce allo sport di base”.
«Chiediamo che finalmente venga riconosciuta dignità alla forma più grande di volontariato in Italia, ovvero i 90mila enti del settore e i milioni di ragazze e ragazzi che praticano sport grazie a loro», afferma Massimo Achini, presidente del Csi, che con le altre tre centrali dello sport di base ha appoggiato senza indugio l’azione nata dal basso nelle ultime settimane. «Basta belle parole, da soli non ce la facciamo», denuncia Achini, «non ci preme sapere in che forma le istituzioni avvalorino la nostra presenza, se con contributi ad hoc o riduzioni nel pagamento degli impianti sportivi. L’importante è che diano un segno concreto, altrimenti rischiamo di scomparire». Per la prima volta, «stiamo pensando a uno sciopero nazionale», rivela il presidente del Csi. Che la situazione sia grave lo testimonia l’inedito appoggio dato al documento (che sta viaggiando a gonfie vele sul sito voceallosport.it e sull’omonima pagina Facebook) dal Coni. «È un segnale di attenzione, che ci incoraggia», conclude Achini, «ma deve avere un seguito concreto, da parte del Coni come del governo».

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