Tutela animali
L’orsa Jj4 liberata dopo due anni. Ora è in Germania
Il plantigrado è rimasto rinchiuso al Casteller dal 2023. «In più di 20 anni non si è riusciti a realizzare la convivenza pacifica tra orsi e cittadini», sottolineano alla Lav. La Lega anti vivisezione aveva presentato un piano per spostarla in un rifugio in Romania. «La nostra lotta per i diritti degli orsi trentini non si ferma», annuncia il responsabile Animali selvatici che pensa a M49

L’orsa Jj4 non è più rinchiusa in un recinto. È stata trasferita in Germania. A darne notizia, nella giornata di sabato 19 luglio la Provincia di Trento. La Lav che ha seguito l’evolversi della vicenda fin dall’inizio sottolinea come l’amministrazione guidata da Fugatti non abbia dato «alcuna comunicazione preventiva», prima dell’annuncio del trasferimento al rifugio Alternative Wolf and Bear Park situato nella foresta nera in Germania.
La vicenda iniziata nel 2023
Fin dal 2023 la Lav aveva annunciato la disponibilità di un rifugio in Romania con la presentazione di un piano dettagliato e curato da esperti dove l’orsa sarebbe vissuta a spese dell’associazione, la Giunta Fugatti ha scelto di lasciarla più di due anni in un recinto grande come un’area di sgambamento per cani all’interno della struttura del Casteller, a Trento.
Va liberato anche M49
«Siamo felici che JJ4 si trovi ora in una struttura più adeguata, anche se nessun recinto, per quanto ampio, potrà mai assomigliare alla vita in libertà», dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici «dopo averla salvata dalla furia orsicida di Fugatti e a trasferimento avvenuto, la nostra lotta per i diritti degli orsi trentini non si ferma, ora deve essere individuata una sistemazione più adeguata anche per M49!».
Una convivenza impossibile?
Jj4 – sottolinea una nota della Lega anti vivisezione – è il simbolo della totale incapacità della politica trentina e dell’inadeguatezza dei suoi rappresentanti, che in più di vent’anni non si sono curati di favorire la convivenza pacifica tra gli orsi e i cittadini.
Già a maggio 2021 la Lav aveva proposto all’assessora Zanotelli un dettagliato progetto educativo e informativo rivolto ai cittadini per informarli sui comportamenti da adottare per prevenire ed eventualmente gestire un incontro con un orso. Ma la Provincia ha chiuso la porta in faccia all’associazione e si è dovuta attendere la tragedia di aprile 2023 al giovane Andrea Papi perché finalmente l’istituzione provinciale cominciasse a lavorare sul tema della comunicazione ai cittadini.
«Sono i nostri comportamenti inadeguati a stimolare le reazioni di qualsiasi animale selvatico, orsi compresi, per questo ora la nostra lotta prosegue nella Corte di Giustizia Europea nel procedimento dove vogliamo sia riconosciuto il diritto alla vita degli orsi che vengono coinvolti in incidenti con noi umani», ha concluso Vitturi.
Immagine in apertura photo by Alexandru-Bogdan Ghita on Unsplash
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