Non profit

Lotta all’Aids: ActionAid, mancano i fondi

L'Italia deve versare entro luglio 150 milioni di euro al Fondo Globale, ormai privo del necessario supporto finanziario.

di Redazione

In questo fine settimana sei milioni di persone che hanno urgente bisogno di cure per l?AIDS verranno traditi dai leader mondiali. Il consiglio direttivo del Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria (GFATM) riunito in questi giorni a Ginevra rischia il fallimento per mancanza di adeguato supporto politico e finanziario.
 
AIDS, tubercolosi e malaria sono le tre maggiori malattie connesse alla povertà nel mondo. Per combatterle il GFATM ha bisogno di almeno 8 miliardi di dollari l?anno ma l?unico paese tra i grandi donatori ad aver recentemente dichiarato il proprio supporto è la Gran Bretagna. Senza l?impegno di tutti i paesi, però, difficilmente il GFATM avrà a disposizione i nuovi fondi necessari per la lotta all?HIV/AIDS per il 2006.

Il fallimento che si preannuncia avrà un impatto devastante sul lavoro del GFATM e sui 26 progetti i cui fondi si esauriscono a fine anno e che dovranno essere interrotti. L?impegno assunto dai G8 riunitisi nel luglio del 2005 a Gleneagles – che consisteva nel garantire a tutti i malati di AIDS accesso alle terapie entro il 2010 – rischia di essere clamorosamente disatteso.
 
«Mancano solo quattro anni a questa scadenza: la mancanza di fondi per il 2006 è un vero e proprio tradimento. Ai milioni di persone affette da HIV non rimarranno che le vuote promesse del 2005» dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid International.
 
«L?Italia deve fare la sua parte con urgenza», continua De Ponte «versando al GFATM entro il 31 luglio 150 milioni di euro». Il nostro paese, infatti, deve ancora erogare 20 milioni di euro di arretrati del 2005 e, inoltre, si è impegnato formalmente a Londra, nel settembre scorso, a contribuire al bilancio del 2006 e 2007 con 130 milioni annui.
 
«I nuovi fondi devono essere resi disponibili rapidamente – conclude il segretario generale di ActionAid – già troppo tempo è passato tra le parole e i fatti e ciò significa, nella migliore delle ipotesi, che i paesi colpiti dalla pandemia saranno costretti a interrompere il già programmato incremento progressivo nella somministrazione delle terapie anti-retrovirali. Se non ci sarà una decisa inversione di rotta, sarà difficile vedere per il 2010 i risultati promessi ed evitare la perdita di 3 milioni di vite umane ogni anno».
 

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