Non profit
Lucchetti firma lo spot del Bambino Gesù
L'ospedale pediatrico di Roma ha l'obiettivo di dar vita al più grosso Centro di Ricerche e Cure Pediatriche d'Europa
di Redazione
Un ring che ricorda quello di “Toro scatenato”, con al centro un piccolo pugile di 9 anni, che si prepara a vincere sfide anche più impegnative di quelle affrontate nel film cult da Robert De Niro, quelle contro la malattie. È lo spot d’autore, realizzato da Daniele Luchetti per la casa di produzione Front Line, pilastro della la campagna istituzionale dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, presentata questa mattina a Roma.
La campagna, firmata da MaCann Erickson, si è avvalsa del contributo non profit di tutti i protagonisti. Eccezion fatta per il giovanissimo attore che ha ricevuto un dono per la sua partecipazione: una tenuta completa da pugile.
Il filmato molto suggestivo, che per il 5 per mille partirà nei prossimi giorni, sarà trasmesso su Sky, in 269 sale cinematografiche e su Internet fino a maggio. Continuerà poi a essere visibile sulla Rete e su altri media che l’ospiteranno a titolo gratuito da giugno. Il messaggio della campagna sarà veicolato anche da radio, stampa e affissione.
Non una singola operazione tattica, ma una autentica campagna-ombrello a sostegno di tutte le attività non profit dell’Ospedale tese a promuovere una nuova ambiziosa iniziativa: dar vita al più grande Centro di Ricerche e Cure Pediatriche d’Europa che sta nascendo a Roma nell’area di San Paolo fuori le mura. Con un obiettivo principale: dar vita al più grande centro di ricerche e cure pediatriche d’Europa, che sta nascendo a Roma nell’area di San Paolo fuori le mura, dove dovrebbe essere inaugurato a giugno 2012.
Il progetto si concretizzerà nella costruzione di nuovi laboratori nei quali oltre 200 medici italiani e stranieri supportati da tecnologie altamente innovative saranno impegnati nello studio dei meccanismi delle malattie rare, dei difetti congeniti, dell’obesità, dei tumori infantili e nello sviluppo di nuovi farmaci biologici.
Ci saranno anche una moderna piattaforma genomica, una piattaforma metabolomica e protomica, un Istituto dei tessuti (Cell Factory) e una Biobanca all’interno di un unico polo di ricerca. «Nel nostro ospedale offriamo eccellenza – ha spiegato Giuseppe Profiti, presidente dell’ospedale pediatrico romano – e abbiamo voluto farlo anche per comunicare all’esterno quello che stiamo facendo e gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti nella ricerca e nella lotta alle malattie pediatriche». Da qui la decisione di affidarsi a “firme” importanti della comunicazione con le quali è stato condiviso lo spirito dello spot.
«In particolare – ha concluso Profiti – ci è piaciuta la scelta di uno sport come il pugilato, dove ci sono tante vittorie ma anche sconfitte che non rendono meno grande un campione. E questo è un aspetto che l’avvicina alla ricerca dove si raggiungono tanti traguardi, ma bisogna trarre frutto anche dalle molte sconfitte».
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