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M.O. dopo la vittoria di Bush e la morte di Arafat?

Che succederà ora in Palestina? Intervista di Gianni Valente a padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terrasanta, su Vita magazine in edicola. Un'anticipazione

di Redazione

Guerre, massacri, assedi alle chiese. E anche scazzottate coi monaci ortodossi co-inquilini. Nella loro secolare presenza presso i Luoghi Santi, i francescani di Terrasanta le hanno viste tutte. Se adesso, dopo anni di conflitto senza via d?uscita, il loro Custode vede nell?annunciato ritiro degli insediamenti israeliani da Gaza e nel passaggio di potere iniziato in campo palestinese indizi interessanti di una possibile svolta, le sue osservazioni meritano senz?altro attenzione.

Padre Pierbattista Pizzaballa, nato 39 anni fa a Cologno al Serio, nella diocesi di Bergamo, è il nuovo Custode di Terrasanta dallo scorso maggio – uno dei più giovani mai scelti per questo ufficio -, dopo essere stato per quasi sei anni parroco della comunità cattolica di espressione ebraica di Gerusalemme.

Vita: Che reazioni ha potuto registrare dopo il voto della Knesset sullo smantellamento delle colonie a Gaza?
Pierbattista Pizzaballa: La società israeliana è divisa, anche se la maggioranza sostiene la decisione. Molti temono che non si arrivi fino in fondo e che in un modo o nell?altro la cosa verrà bloccata. Comunque è sicuramente una scelta coraggiosa. Va dato atto al premier Sharon di averla perseguita anche a prezzo di un rischio politico molto alto. Mi auguro che questa decisione possa segnare un elemento di novità e di discontinuità nel quadro complessivo del Medio Oriente, dove tante volte lo status quo finisce per diventare una mentalità.
Vita: Sharon ha chiesto ai coloni di liberarsi dal loro «complesso messianico»: Come valuta questo invito?
Pizzaballa: È un richiamo alla laicità della politica che valuto positivamente. Sharon è essenzialmente un militare, gli interessano i risultati, e li persegue fino in fondo con realismo.
Vita: Sul fronte palestinese, si fanno i conti con l?uscita di scena di Arafat. Dopo di lui il caos?
Pizzaballa: Sta finendo un?era, ma quella nuova non è cominciata. Le incognite sono molte. All?inizio immagino che il passaggio di potere potrà portare tensioni e confusione. Ma conflitti ce ne erano già prima. In una prospettiva più lunga, ci sono sicuramente nei Territori persone che potrebbero coordinarsi e assumere insieme la responsabilità di una vera classe politica.
Vita: La politica internazionale come può aiutare questa fase di transizione?
Pizzaballa: Da soli israeliani e palestinesi riusciranno difficilmente a trovare un accordo duraturo, se non c?è una forte pressione dall?esterno. Soprattutto gli europei mi auguro che siano più presenti.
Vita: Davanti alle incertezze della transizione, come deve porsi la Custodia di Terrasanta e le altre realtà ecclesiali?
Pizzaballa: Occorre mantenersi sempre molto liberi, evitando di entrare nel gioco delle parti. Stare con la gente, parlare sempre con rispetto e carità. E poi, senza giudicare nessuno, continuare la nostra missione a livello sociale e religioso, senza lasciarci prendere dall?ansia o dalla paura.

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