Nessuno vuole chiedere asilo politico all’Italia, i migranti vogliono andare dove hanno parenti o conoscenti». È uno sguardo in prima linea quello di Elvira Iovino, responsabile del Centro diurno per rifugiati Astalli di Catania: è da qui che transitano, grazie al passaparola, decine di migranti il giorno dopo essere fuggiti dalla Residenza degli aranci di Mineo, 60km a sud-ovest di Catania. «Nelle ultime settimane abbiamo assistito almeno 500 persone, soprattutto eritrei e tunisini, ma è un flusso continuo», rivela la responsabile dell’Astalli.
Quali sono le mete predilette?
Ci dicono che vogliono raggiungere soprattutto la Francia e l’Inghilterra. Molti dopo essere stati da noi vanno dalla Western Union per riscuotere i soldi che i parenti inviano per il viaggio. Poi ripartono subito, correndo il rischio di essere bloccati come irregolari piuttosto che cercare di ottenere lo status di rifugiato, che li costringerebbe a rimanere in Italia.
Voi che fate?
Forniamo informazioni sui loro diritti soprattutto agli eritrei e agli altri profughi provenienti dalla Libia. Ma non neghiamo una doccia neanche ai tunisini, per i quali il discorso è diverso perchè secondo la normativa attuale non possono richiedere asilo essendo migranti economici.
Avete segnalato quanto accade alla Prefettura?
Certo. Anche perchè passano da noi anche minori non accompagnati, ragazze comprese. Ci siamo proposti per lavorare direttamente a Mineo, ma per ora non ci è arrivata alcuna risposta.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it