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MADAGASCAR. Scontri nella capitale

Sarebbero 37 le vittime degli scontri scoppiati il 26 gennaio

di Redazione

Sono 37 i corpi senza vita ritrovati dai vigili del fuoco ad Antananarivo, la capitale del Madagascar, dopo l’incendio di ieri in un centro commerciale nella capitale  preso da assalto da saccheggiatori, sull’onda delle proteste politiche e delle tensioni tra il sindaco Andry Rajoelina e il presidente Marc Ravalomanana. «Anche oggi la polizia ha disperso con i gas lacrimogeni una manifestazione nella capitale. Ma la situazione è un po’ più tranquilla» dice una fonte dell’agenzia Fide. «La città è comunque deserta: le scuole e diversi uffici e negozi sono rimasti chiusi. Il sindaco ha compiuto un gesto di distensione scendendo in piazza per parlare con i suoi sostenitori per chiedere di sospendere la protesta».

La comunità internazionale si è mobilitata per mediare tra il Presidente e il sindaco di Antananarivo, così come la Chiesa cattolica e il Forum ecumenico che riunisce le principali comunità cristiane stanno lavorando per favorire la pace e la riconciliazione. «Vi sono comunque degli spiragli per una trattativa; il Presidente Ravalomanana ha infatti lasciato aperta la porta alla trattativa, lanciando un appello al dialogo» aggiunge la fonte di Fides.

Gli incidenti sono scoppiati nel primo giorno di scioperi proclamati dall’opposizione per protestare contro la decisione del governo di chiudere “TV Viva” di proprietà del sindaco Rajoelina. Il governo aveva imposto la chiusura dell’emittente lo scorso dicembre dopo la trasmissione di un programma in cui parlava il Presidente in esilio, Didier Ratsiraka.
I manifestanti hanno distrutto e saccheggiato negozi e dato fuoco alle sedi delle televisione nazionale e di quella di proprietà del Presidente Ravalomanana, che possiede inoltre una radio, due giornali, una compagnia edile ed una delle più importanti società alimentari del Paese. La folla ha anche fatto irruzione nel carcere della città da e ha liberato tre ragazzi arrestati poche ore prima in un assalto di edifici del governo.

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