Analisi
Mafie e corse clandestine: in 26 anni denunciate 4324 persone
È quanto emerge dal Rapporto Zoomafia Lav 2025. Ciro Troiano, responsabile osservatorio nazionale Zoomafie: «Le indagini, svolte nel corso degli anni nel nostro Paese, hanno fatto emergere una realtà zoomafiosa articolata». E mette in guardia: «La flessione del numero dei procedimenti non corrisponde ad una effettiva diminuzione dei crimini contro gli animali, ma indica solo una riduzione delle denunce e dei fatti accertati, mentre l'aumento del numero di indagati mostra che sono in aumento i casi commessi da più persone in concorso, indice di una maggiore diffusione delle forme di maltrattamento organizzato di animali»
di Alessio Nisi

Una diminuzione del 5,60% dei procedimenti per reati a danno di animali nel 2024 rispetto al 2023: 6557 fascicoli contro i 6190 dello scorso anno. A fronte di un aumento del 3,75% del numero degli indagati: 3518 nel 2024, 3391 nel 2023. Sono alcuni dei numeri emersi da Rapporto Zoomafia Lav 2025, studio dell’osservatorio nazionale zoomafia della Lav, frutto del lavoro di raccolta dati dalle Procure ordinarie e dai Tribunali dei minori (il 78% del totale).
Focus sui reati di: uccisione di animali, maltrattamento di animali, spettacoli e manifestazioni vietati, combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali, uccisione di animali altrui, abbandono e detenzione incompatibile, reati venatori e traffico illecito di animali da compagnia.
Combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, scommesse clandestine, illegalità nei canili e allevamenti, traffico di cuccioli, contrabbando di fauna, bracconaggio, malaffare degli allevamenti, mafia dei pascoli, macellazione clandestina, bracconaggio ittico, illegalità nella pesca, sofisticazioni di alimenti di origine animale. E ancora, internet, intimidazioni, furti, droga e animali, zoocriminalità minorile, violenza e animali: questi i crimini analizzati nel rapporto.
Le indagini, svolte nel corso degli anni nel nostro Paese, hanno fatto emergere una realtà zoomafiosa articolata. Parliamo di vere associazioni per delinquere, attive nei vari filoni, capaci di tessere rapporti collusivi, dinamiche sotto il profilo economico, che fanno uso di modalità operative particolarmente sofisticate e che sono diramate su tutto il territorio nazionale, anche con intrecci internazionali
Ciro Troiano – responsabile osservatorio nazionale Zoomafia
22 fascicoli e 14 indagati al giorno
Nel 2024, secondo l’analisi, sono stati aperti 22 fascicoli per reati di animali, con 14 indagati. Ogni giorno. «Il numero dei reati», sottolinea Ciro Troiano, responsabile osservatorio nazionale Zoomafia Lav, «è solo una parte di quelli effettivamente compiuti»

Meno denunce
La flessione registrata, chiarisce Troiano, «non corrisponde ad una effettiva diminuzione dei crimini contro gli animali, ma indica solo una riduzione delle denunce e dei fatti accertati, mentre l’aumento del numero di indagati mostra che sono in aumento i casi commessi da più persone in concorso, indice di una maggiore diffusione delle forme di maltrattamento organizzato di animali».
Corse dei cavalli illegali e criminalità organizzata
In questo quadro sono le corse clandestine di cavalli a rappresentare la saldatura più forte tra i reati a danno di animali e la criminalità organizzata. Secondo lo studio, nei 26 anni del Rapporto sono state denunciate 4324 persone (70 nel 2024), sequestrati 1430 cavalli, bloccate 165 corse clandestine.
Perché le corse clandestine? Perché, si legge nello studio, “oltre che fonte di introiti illeciti connessi alle scommesse, integrano una delle più eclatanti manifestazioni del prestigio criminale e del controllo mafioso del territorio”. Un esempio? “L’occupazione e lo sbarramento delle strade pubbliche”.
Ma c’è molto altro dentro le corse clandestine dei cavalli: c’è il maltrattamento degli animali, traffico di sostanze dopanti, uso di armi a scopo intimidatorio. E poi scommesse clandestine fino al coinvolgimento di minorenni.

Reati venatori
Anche per il 2024, la Procura di Brescia si conferma quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali: 265 con 219 indagati. Come sempre la maggioranza dei procedimenti riguarda i reati venatori o contro la fauna selvatica: 134 pari al 50,56% del totale, con 152 indagati pari al 69,40% del totale degli indagati.
Al di là dei numeri e della statistica, l’analisi di questi reati suggerisce che sono in aumento i casi commessi da più persone in concorso, i casi diffusi sui social, con particolare e preoccupante coinvolgimento di minorenni e sono in aumento i casi commessi con efferatezza
Ciro Troiano
Hotspot del bracconaggio
La provincia di Brescia rappresenta, si legge, l’hotspot del bracconaggio più importante d’Italia quindi il numero dei procedimenti per tali reati influisce notevolmente sulla media totale dei reati contro gli animali registrati. Seguono Catania con 178 procedimenti e 148 indagati; Bergamo con 173 procedimenti e 95 indagati; Trento con 170 procedimenti e 99 indagati; Roma con 163 procedimenti e 93 indagati; Milano con 155 procedimenti e 90 indagati.
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In apertura foto di ufficio stampa Lav. Nel testo foto e video di Alessio Nisi
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