Mondo
Mala informazione: l’Africa per i media italiani conta sempre di meno
Il nuovo report di Amref Italia e Osservatorio di Pavia evidenzia un calo drastico dell'attenzione prestata dalla stampa italiana alle questioni legate al vicino continente: meno 50% in un anno. Ma otto italiani su dieci vorrebbero una narrazione diversa

Per la stampa italiana l’Africa conta sempre meno. Non è un giudizio, ma un’osservazione empirica: nel 2024, le notizie relative all’Africa pubblicate sulle prime pagine di sei quotidiani nazionali presi in esame sono calata del 50% rispetto all’anno prima. Se si considera che, di queste, quasi otto titoli su dieci riguardano notizie relative ai rapporti tra il continente e l’Italia o un altro Paese occidentale, ecco che il crollo dell’attenzione mediatica rispetto alle questioni prettamente africane è ancora più drastico. A segnalarlo è il report L’Africa mediata curato dall’Osservatorio di Pavia per Amref Health Africa-Italia.
Il rapporto, giunto alla sesta edizione, prende in esame l’attenzione prestata dai media (giornali, telegiornali della sera, programmi tv), distinguendo tra notizie che riguardano l’«Africa qui», per esempio il Piano Mattei o la visita in Europa di un presidente africano, e l’«Africa là», come la guerra nella Repubblica democratica del Congo o quella in Sudan.
Nei telegiornali si assiste a una dinamica diversa rispetto a quella registrata sui quotidiani. Il flusso complessivo di notizie che riguardano l’Africa è in aumento, soprattutto per via dello spazio dato ai fenomeni migratori e alle vicende legate al Piano Mattei. Quelle dell’«Africa là», però, sono in leggero calo, componendo solo l’1,2% del totale delle notizie, laddove nel 2023 erano l’1,9%.
Numeri che cozzano contro un’altra realtà, fotografata da un’indagine realizzata da Ipsos per Amref a settembre 2024: l’82% degli italiani vorrebbe che i media offrissero un racconto più approfondito ed equilibrato dell’Africa, in grado di valorizzarne il potenziale. Considerando solo la Gen-Z, il dato schizza all’88%. «È un segnale forte», si legge nel report, «dimostra che lo spazio per una nuova narrazione esiste, e che la voglia di conoscere davvero il continente è più diffusa di quanto immaginiamo».
In questo senso, però, c’è ancora tanto lavoro da fare. Il rapporto evidenzia come nei media mainstream le notizie relative all’Africa siano legate a pochi temi, sempre uguali: povertà, migrazioni, guerre, malattia, terrorismo, disoccupazione, carestie. La narrazione che ne consegue è negativa: l’Africa come terra senza speranza. Non a caso, il sondaggio Ipsos rileva che il 67% degli italiani associa al continente le parole «povertà», «malattia», «migrazione».
L’obiettivo di Africa mediata è proprio quello di intervenire per ribaltare la situazione e stimolare un approccio diverso. «Il modo in cui si racconta un continente può alimentare pregiudizi, distanza, paura. Oppure può costruire ponti di conoscenza, rispetto, collaborazione. Ponti di sviluppo», ha detto la presidente di Amref Italia Paola Crestani. «Possiamo essere quel ponte verso l’Africa, per le sfide comuni, ma abbiamo bisogno di allargare la conoscenza del continente a noi così vicino».
È anche per questo che, per la prima volta, il report ha preso in considerazione lo spazio dedicato in tv agli africani o loro discendenti. Quello che è emerso dall’analisi di 587 puntate di 16 programmi differenti, gli ospiti in questione sono stati 62, pari all’1,2% del totale. I temi trattati con loro sono stati la condizione femminile nell’Islam (32,2%), l’infibulazione, 16,1%; la criminalità e immigrazione 14,5%, il disagio nelle periferie 11,3%. Anche quando si ha un africano o un suo discendente in studio, dunque, si parla molto poco di «Africa là».
Complessivamente, i temi riguardanti l’Africa più frequentemente trattati nei programmi di approfondimento o infotainment sono le bellezze paesaggistiche (30%), seguite dalla cooperazione (23%), argomento stimolato dal dibattito sul Piano Mattei, e poi guerre e terrorismo (17%). Si nota, dunque, una riduzione dello spazio dedicato ai flussi migratori.
Il report, diffuso in vista dell’Africa Day in programma il 25 maggio, è stato presentato in occasione del corso per giornalisti, organizzato da Ordine dei Giornalisti del Lazio, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in collaborazione con Associazione Carta di Roma e Amref.
In apertura: foto Amref Italia
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