Vita: Roberto Tricarico, presidente della Consulta Casa dell’Anci e assessore alle Politiche abitative del Comune di Torino, ritiene che il Piano casa possa essere un’occasione anche per l’edilizia residenziale pubblica?
Roberto Tricarico: L’intesa del 31 marzo scorso dedica l’ultimo capitolo a un impegno del governo per il sostegno all’edilizia residenziale pubblica. Al momento, però, siamo ancora agli annunci. Non ci sono stati investimenti sul patrimonio abitativo pubblico. Per demolire e ricostruire un immobile non basta, infatti, che ci sia la previsione normativa, servono le risorse.
Vita: Alcune Regioni hanno introdotto la chiusura dei porticati delle case popolari e il frazionamento delle unità immobiliari più grandi. Le sembrano misure utili per potenziare l’offerta di alloggi?
Tricarico: Ben venga tutto ciò che contribuisce ad aumentare l’offerta di case. La razionalizzazione degli spazi può essere uno strumento utile per accrescere il patrimonio abitativo, ma anche per aprire gli alveari delle case popolari al territorio. Lavanderie, baby parking, spazi comuni più grandi sono tutti ponti tra gli edifici e i quartieri.
Vita: Che giudizio dà, in generale, del Piano casa?
Tricarico: Non siamo certo di fronte al Piano casa Fanfani. Dalle prime analisi dell’Anci sull’intesa emerge che i privati stanno reagendo in maniera molto timida.
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