Salute

Marco Votta a capo dell’Istituto nazionale dei tumori

Cambio al vertice dell’Int di Milano. Il 31 dicembre si è chiuso il mandato triennale del dottor Enzo Lucchini. «Nei prossimi cinque anni dovremo sostenere diverse sfide che sicuramente affronteremo uniti e insieme alla Direzione Generale e alla Direzione Scientifica», annuncia il neo presidente che avrò un mandato quinquennale

di Redazione

Cambio ai vertici dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Il dottor Enzo Lucchini, presidente Int dal 1° gennaio 2016, ha concluso il 31 dicembre scorso il suo mandato triennale e ha passato il testimone al dottor Marco Luigi Votta (nella foto in apertura).
Il nuovo presidente designato, 65 anni, ha ricoperto diversi incarichi: Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna (Sondrio), Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Lecco e Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda (Brescia) e, ultimo in ordine di tempo, Responsabile di Struttura Complessa – U.O.C. Distretto di Lodi, ATS Agenzia di Tutela della Salute Città Metropolitana di Milano.

«Sono onorato di essere stato nominato presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che so essere nel cuore di moltissimi milanesi», dichiara il neo presidente Votta. «Nei prossimi cinque anni dovremo sostenere diverse sfide che sicuramente affronteremo uniti e insieme alla Direzione Generale e alla Direzione Scientifica, con sinergie di intenti e grande collaborazione, tenendo sempre presente che l’obiettivo di tutti noi rimane la centralità del paziente».

Il dottor Marco Votta è entrato in carica il 1° gennaio 2019 e il suo mandato quale presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano avrà una durata di cinque anni.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.