Famiglia
MeyerMeo: numero zero della tv in ospedale
Entro pochi mesi al Meyer sarà allestita una vera e propria cabina di regia per la radio e la tv
di Redazione
Parla dell?ospedale, dei musicisti, dei clown, della medicina del sorriso ma anche dell?aiuto agli altri. E dà la parola ai piccoli pazienti che riescono ad avere un atteggiamento consapevole ma giocoso anche con la propria malattia. E? il numero zero di MeyerMeo, frutto della collaborazione tra Unicoop e la Fondazione Meyer, un esperimento televisivo della durata di 30 minuti che raccoglie più format tv per la televisione per i bambini ricoverati al Meyer. Un piccolo palinsensto a cui hanno collaborato in tanti. I ragazzi dell?Istituto d?arte di Firenze, in primo luogo, che ci hanno lavorato tutto l?anno nel quadro del progetto di cittadinanza solidale ?Noi con gli altri” promosso da Unicoop Firenze. E poi la Fondazione Meyer, che ha dato il proprio contributo, insieme a tutto lo staff della Ludoteca, gli animatori, i bambini del Meyer. Il tutto sotto la supervisione del regista Giovanni Miccoli.
In questo caso il progetto ?Noi con gli altri” ha voluto invitare gli studenti alla conoscenza e al confronto con la realtà della malattia. I ragazzi dell?Istituto d?Arte e quelli del Meyer hanno intrecciato un dialogo che partendo dalla necessità di apprendere più linguaggi televisivi, sono poi sfociati nella conoscenza di sé e della malattia. Durante l?anno ci sono stati incontri con i responsabili dell?ospedale, incontri con i degenti e poi le riprese vere e proprie dentro l?ospedale.
Ma l?importanza del numero zero di MeyerMeo, va oltre alla costruzione di un programma televisivo. Rappresenta infatti la sperimentazione per realizzare una vera e propria televisione e una radio a dimensione di bambino e di adolescente dentro al Meyer. Attraverso questi canali i piccoli ricoverati, quelli in attesa delle visite e le famiglie, potranno vedere e ascoltare programmi con importanti contenuti culturali, pedagogici e di intrattenimento. La collaborazione tra Unicoop e Fondazione Meyer prevede infatti entro pochi mesi l?allestimento di una cabina di regia in Ludoteca con l?installazione di video nelle stanze di degenza e in varie zone dell?Ospedale. Tutto per una vera Tv e Radio.
Il linguaggio della televisione e dello spot pubblicitario declinato per imparare, spiegare e vivere la solidarietà. Sono i punti di forza di MeyerMeo, il programma che non farà solo sorridere, ma farà anche riflettere con garbo e freschezza sull?esperienza della malattia. Trenta minuti (ma c?è anche una versione breve di 15?) per trasmettere il valore e l?intensità dell?esperienza di ragazzi che dentro e fuori dal Meyer per mesi, tutti insieme, si sono confrontati sul significato di aiuto agli altri.
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