Non profit
Michela Gaffo e la sfida dei nuovi fronti del fundraising
La neopresidente dell'Assif, l'Associazione italiana fundraiser, guiderà il consiglio direttivo sino al 2028. La priorità? «Inclusione e partecipazione di tutti i soci», dice Gaffo. La quale si prepara ad affrontare le nuove generazioni di donatori. «Dovranno sentirsi più protagonisti nelle proposte di associazioni e fondazioni»

Nel corso della prima riunione operativa, il nuovo consiglio direttivo dell’Associazione italiana fundraiser – Assif (eletto a Perugia durante l’assemblea annuale dei soci) ha nominato al suo interno la presidente: è Michela Gaffo, che negli ultimi mesi (in seguito alle dimissioni del presidente Andrea Romboli) ha traghettato l’Assif a nuove elezioni. Gaffo, responsabile fundraising della Fondazione Tender to Nave Italia, resterà al timone sino al 2028. La vicepresidente vicaria è Giulia Barbieri. Gli altri consiglieri eletti sono Pietro Addis, Alberto Almagioni, Claudia Costa, Anna Fabbricotti, Federico Petruio, Alessandro Silipigni ed Eleonora Spalloni, tutti fundraiser professionisti impegnati in Assif da tempo: hanno presentato un programma comune sotto l’egida della lista “Assif Futura”, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’associazione come spazio politico e culturale per la professione del fundraiser. A loro spetta il compito di mettere a punto la programmazione strategica e operativa del mandato 2025-2028.
«In continuità con gli ultimi mesi dello scorso mandato, lavoreremo all’inclusione e alla partecipazione di tutti i soci», annuncia la neo presidente Gaffo. «Il tema per noi è quello dell’ascolto e dell’espressione della base associativa. Questo sarà un elemento che ci contraddistinguerà nei prossimi anni. Inoltre, vogliamo consolidare sempre di più la professione del fundraiser e renderla ancor più protagonista e visibile nel sistema del Terzo settore e del welfare. Negli ultimi tempi siamo stati interlocutori credibili anche a livello politico, prova ne sia la recente audizione alla Camera sul cosiddetto Ddl Ferragni. Siamo consapevoli che ci troviamo davanti a nuove sfide multiformi: ci dovremo confrontare con la riforma del Terzo settore, la quale ci chiama a dominare ambiti di lavoro che prima non consideravamo, e poi ci misureremo con le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale. Con esse cambiano le generazioni di donatori, dunque dobbiamo essere più pronti a dialogare con loro e proporci in chiave diversa. Ormai non è più possibile limitarsi a chiedere una donazione, ma bisogna restituire protagonismo in quella che è la proposta di valore di un’associazione o di una fondazione».

Tra i punti di sviluppo su cui il nuovo direttivo ha deciso di focalizzarsi, figurano: crescita della base associativa e sviluppo di una rete territoriale viva e partecipata; ricerca e dati per rafforzare la professione; rafforzare il pensiero strategico e le relazioni istituzionali (advocacy board e alleanze); formazione e benessere per una professione sostenibile; rafforzare la governance partecipativa e la capacità strategica dell’associazione; sostenibilità economica.
L’Associazione italiana fundraiser è nata nel 2000. Il 9 e 10 maggio scorsi, a Perugia, si è tenuto l’evento AssifNext, la due giorni organizzata per celebrare il quarto di secolo guardando al futuro. Nel 2015 l’Assif è stata formalmente iscritta nell’elenco delle associazioni professionali per le professioni non organizzate in ordini e collegi. Oggi rappresenta quanti mettono la loro professionalità e conoscenza a servizio delle cause sociali, per farle crescere quotidianamente attraverso attività e progetti di raccolta fondi, nel rispetto di standard etici elevati che garantiscano trasparenza e correttezza per i donatori, per le organizzazioni e per i fundraiser stessi.
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