Welfare

MICROCREDITO. Il Piemonte apre un fondo ad hoc

Con un disegno di legge regionale il microcredito approda in Piemonte dopo essersi diffuso a macchia di leopardo in tutta Europa

di Redazione

Con il disegno di legge sull’Assestamento al bilancio 2009, approvato questa mattina dalla Giunta regionale e che ora passerà all’esame del Consiglio, la Regione Piemonte ha previsto l’istituzione di un apposito Fondo di garanzia per il microcredito.
Lo ha annunciato l’assessore al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, nell’ambito del convegno «Il microcredito, tra economia solidale e nuovi stili di consumo», svoltosi in mattinata presso la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, a cui è intervenuto anche l’assessore al Commercio, Sergio Luigi Ricca.
L’evento, organizzato dalla Scuola del Consumo Consapevole, un progetto dell’Assessorato al Commercio e fiere della Regione Piemonte, ha rappresentato una proficua occasione di incontro e confronto fra mondo accademico, istituzioni e operatori del settore sul microcredito e la microfinanza.
Nato nei paesi in via di sviluppo come forma di sostegno all’autoimpiego e alla creazione di microimprese, il microcredito si è diffuso negli ultimi anni anche in Piemonte. Si tratta di uno strumento che può rappresentare un’opportunità importante per i giovani e le donne che vogliono avviare un’attività economica, per gli stranieri che ricominciano da zero in un paese nuovo, per le famiglie che devono affrontare spese impreviste e, in generale, per tutte quelle categorie che hanno maggiore difficoltà di accesso al prestito bancario.
«Questo convegno ha voluto innanzitutto promuovere una cultura sull’argomento microcredito», ha dichiarato l’assessore Ricca aprendo i lavori, «che ancora oggi è da molti considerato marginale, ma sta diventando anche sotto il profilo dell’incidenza economica, non trascurabile. I dati ci dicono che la crisi ha colpito in particolare le micro imprese e la loro capacità di accesso al credito, allargando la platea dei soggetti non bancabili e quindi la crescita dei micro finanziamenti. Sotto un altro aspetto il microcredito diventa un potente strumento di autonomia delle persone più deboli perché le mette in condizione di realizzare un’idea imprenditoriale. In una fase di crisi come quella attuale, la microfinanza può essere intesa come un ammortizzatore sociale per sostenere il reddito di chi perde il lavoro, anche se l’obiettivo principale è certamente quello di dare spazio ad idee imprenditoriali escluse dal circuito tradizionale del credito».
Secondo le previsioni, il volume di richiesta a fine 2010 sarà 10 volte superiore al microcredito erogato durante l’anno scorso. In quest’ottica si inserisce il nuovo Fondo regionale di garanzia per il microcredito, finalizzato alla concessione di crediti a sostegno delle attività imprenditoriali e di soggetti «non bancabili». «L’assessorato al Lavoro», ha spiegato l’assessore Migliasso, «ha predisposto un emendamento all’articolo 8 della legge regionale 12/2004, che ha istituito il Fondo di garanzia femminile e giovanile, prevedendo anche la costituzione presso la Società Finpiemonte di un Fondo regionale di garanzia per il microcredito. I destinatari del costituendo Fondo sono: soggetti titolari di partita Iva nell’avvio dell’attività ed imprese nella forma giuridica di società cooperative, incluse le cooperative sociali, società di persone, ditte individuali di nuova costituzione».
Un’attività di accompagnamento al microcredito sarà svolta verso questi soggetti da Fondazioni Onlus che già hanno esperienza nel settore e che si avvalgono dell’attività di volontari (ex dirigenti d’azienda, ex direttori di banca) e da un’Associazione Temporanea di scopo che ha come soggetto capofila la Confcommercio Piemonte e che coinvolge nove Associazioni datoriali.
L’agevolazione si sostanzierà in un finanziamento bancario erogato da Istituti di credito convenzionati con Finpiemonte a condizioni di particolare favore, che sarà garantito per l’80% dal Fondo di garanzia regionale a costo zero. Il Fondo opererà come garanzia «sostitutiva» e si chiederà agli Istituti di credito di non richiedere ulteriori garanzie al soggetto beneficiario.
Il Fondo sarà gestito da Finpiemonte S.p.A. senza attuare trasferimenti a privati, ma solo mettendo a disposizione garanzie agli Istituti di credito convenzionati che finanzieranno le imprese ed i lavoratori autonomi; Finpiemonte dovrà rispondere solo di eventuali insolvenze. «Realizzare quest’iniziativa», ha sottolineato Migliasso, «impegnerà la Regione e gli altri soggetti pubblici e privati, che intendiamo coinvolgere in un importante lavoro sul territorio per promuovere e sviluppare il Fondo, ma credo ne valga la pena, in quanto daremo l’opportunità a giovani, donne, stranieri senza risorse economiche e senza garanzia di realizzare il loro progetto di autoimpiego».
«La vita in una società globalizzata», ha concluso l’assessore, «può trasformarsi in un’esistenza precaria, con lavoro e reddito continuamente a rischio. Con il Fondo regionale del microcredito vogliamo rendere meno precaria la vita delle persone, riavvicinandole alle istituzioni. C’è bisogno oggi di restituire fiducia, di dare credito. Non si tratta di un semplice slogan, ma di un obiettivo politico e culturale: una società più coesa è una società più sicura».

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