Mondo
MIGRANTI. Connecting People: in lutto per i 73 eritrei
Il consorzio di cooperazione sociale si occupa di migrazione
Il consorzio Connecting People, da anni attivo in tutta Italia nell’accoglienza e nel reinserimento degli immigrati, esprime il proprio lutto nel ricordo dei 73 eritrei, partiti dalla Libia per raggiungere l’Italia, ed inghiottiti dal Mare Mediterraneo.
«Anzitutto questo è il tempo del silenzio e della preghiera» – ha dichiarato il presidente Giuseppe Scozzari – «per le vittime di questa ennesima tragedia che si poteva e doveva evitare. Il mare non ci ha restituito neanche i loro corpi per dare degna sepoltura a queste persone e non sappiamo neanche quante di queste barche della speranza subiscono la stessa sorte».
Connecting People gestisce in tutta Italia 17 centri (tra Sprar – Cda -Cara – Cie) e quindi ogni giorno è a contatto, grazie alle cooperative locali associate, con migliaia di migranti, conoscendone la storia, spesso tormentata, per sostenere, nel presente della loro condizione, la costruzione del loro progetto di vita futura(www.connecting-people.it).
«Oltre alla forte commozione che abbiamo tutti noi operatori, dipendenti e mediatori culturali, provato nell’apprendere questa triste notizia» – continua Scozzari – «abbiamo anche un senso di rabbia misto dispiacere perché ancora non ci si è resi conto che l’integrazione è possibile, lo sperimentiamo ogni giorno, con migranti di ogni paese del mondo, maggiorenni o minorenni che siano.
Tutti i membri del Consiglio d’amministrazione di Connecting People, riunitosi in forma straordinaria a seguito di questa tragedia, hanno voluto ricordare che la migrazione è un fenomeno globale ed inarrestabile mentre vanno assolutamente fermate queste tragedie umane che ci chiamano ognuno alla assunzione della propria responsabilità di non distogliere l’attenzione dalle persone, dalla loro dignità e dalla potenzialità di ognuno di essere risorsa positiva nella costruzione del futuro del mondo.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.