Non profit
Milano città “aperta”
Al via il codice di autoregolamentazione dei Pubblici esercizi dell’Epam per combattere alcolismo e degrado ambientale
di Redazione
Moderazione del rumore, corretto utilizzo dei cassonetti dei rifiuti, aree di carico e scarico da lasciare libere per il loro uso, no ai muri imbrattati da scritte: sono i “Comportamenti per una buona convivenza tra residenti ed esercenti” indicati nella locandina che Epam, l’Associazione milanese dei pubblici esercizi (Unione Confcommercio Milano) invia in questi giorni a bar, locali, ristoranti ed ai condomini a cominciare dalle zone della movida milanese: Navigli, corso Sempione-Arco della Pace, Garibaldi/Isola/Brera.
A tutti i pubblici esercizi milanesi l’Epam sta mandando il “Codice di autoregolamentazioneper i locali serali” unitamente alla scheda per l’adesione al Codice stesso. Codice – che era già stato allegato nella delibera approvata dalla Giunta comunale milanese sul nuovo regolamento dei pubblici esercizi (non ancora approvato dal Consiglio comunale) – e che contiene “buone pratiche” per il contrasto dell’alcolismo e delle sostanze stupefacenti, per la lotta al degrado ambientale e la tutela della quiete pubblica oltre alle indicazioni sul “servizio di cortesia” nei giorni “caldi” per i locali il venerdì e il sabato sera e su una serie di comportamenti da assumere e che riguardano l’occupazione del suolo pubblico, la pulizia, il rispetto degli orari e i limiti al rumore. Infine Epam distribuirà ai locali che restano aperti oltre la mezzanotte il cartello per indicare la disponibilità del test alcolemico.
«Non vogliamo più – afferma il vicepresidente vicario di Epam Alfredo Zini – una Milano blindata da ordinanze coprifuoco, ma vogliamo una città aperta, attrattiva dal punto di vista turistico e che viva la sera nel rispetto di regole di buona convivenza civile. E il mondo dei pubblici esercizi intende fare la sua parte con responsabilità».
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