Mondo
Milano, i testimonidi quell’alba tragica
Il caso Abdoul A tu per tu con amici e genitori del ragazzo ucciso
di Redazione

La fiamma luccicante di una Milano metropolitana, multietnica e interrazziale sembra spegnersi con le prime luci dell’alba di una domenica di settembre, improvvisamente non qualsiasi. Assegnare coccarde è uno sport nazionale, almeno quanto lo è il toglierle e così nell’arco di poche ore la capitale del Nord si ridimensiona a provincia. Piccola e nera. Piccola perché si scopre che tutto il mondo è paese, nera per almeno tre tragiche ragioni. Il colore del morto, il colore della cronaca, il colore politico sul quale, a ragione o torto, è abitudine scagliarsi.
Eppure non è certo in silenzio che è morto Abdoul Guiebre, per gli amici Abba, ucciso a sprangate. Si respira un’aria surreale, ma surreale è tutta la vicenda, iniziata, scherzo del destino, allo Shining bar, non certo un nome qualunque. Un inseguimento, lo scontro. Per dei dolci rubati, pare, a cui il susseguirsi di notizie e dichiarazioni fa montare il possibile furto di parte dell’incasso dello Shining. Per terra ci rimane un diciannovenne, di colore. Chi ha sentito «negro di merda», chi «italiano di merda».
Dall’alba al tramonto. Un giorno dopo. Ed è già sera, è già lunedì. Non siamo più a Milano ma a Cernusco sul Naviglio. Qui viveva Abdoul, qui il silenzio di via Zuretti lascia il posto al calore, al colore e alle voci di una fiaccolata. L’orgoglio di provincia sulla capitale del Nord, la parola sul silenzio. Ecco il secondo motivo, diametralmente opposto ma fondamentalmente uguale, per fotografare l’impasse politica e la poca voglia di giocare. I giornalisti accorsi in via Zuretti erano i soli pesci nell’acquario, qui sono pesci fuor d’acqua. Mal visti, come le istituzioni. «Non vogliamo show, vogliamo giustizia. Basta». Fascismo, malgoverno, razzismo, tutto si mescola. Difficile rimanere lucidi, e ancor più tirar somme.
Anche il razzismo entra nei discorsi di questi ragazzi, ma senza strumentalizzazioni, anzi. «Qui a Cernusco certo non mancava gente che si divertisse a parlar male dei neri, ma Abba alzava le spalle dicendo che era gente ignorante e stupida, e tirava dritto. Alla fine è triste dirlo, ma ci aveva fatto anche un po’ l’abitudine».
Non v’è colore che non possa convivere accanto all’altro. Sono solo certe chiacchiere a stonare un po’. E sono ancora le chiacchiere di chi si ostina, con modi miopi e inopportuni, visto anche il momento, a voler vedere tutto bianco o nero, proprio nella serata in cui il messaggio inviterebbe al contrario. Tutto il mondo è paese, è proprio vero.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it