Famiglia

Minori: l’autismo quadruplicato in 10 anni

L'autismo "colpisce in tutto il mondo lo 0,5% dei bambini e negli ultimi 10 anni il numero di casi si e' quadruplicato"

di Redazione

A renderlo noto e’ stato Roberto Rigardetto, primario di Neuropsichiatria infantile del dipartimento di Scienze pediatriche e dell’adolescenza dell’ospedale Regina Margherita di Torino, intervenendo oggi al XIII congresso dell’Escap (European Society for Child and Adoloscent Psychiatry) in corso a Firenze. “L’autismo – ha spiegato Rigardetto – e’, a dispetto di quanto si e’ creduto sinora, una patologia molto diffusa. Si stima che ne siano colpiti lo 0,4-0,5% dei bambini, ma studi presentati in questa sede parlano di un caso ogni 1.000 piccoli o addirittura di un caso ogni 100 nell’area a Sud del Tamigi”.
“E secondo una ricerca americana condotta all’inizio degli anni ’90 e ripetuta due anni fa con criteri omogenei – ha ricordato l’esperto – il numero di piccoli affetti da autismo in dieci anni sembra essere davvero quadruplicato. E questa crescente incidenza non e’ dovuta solo al miglioramento degli strumenti diagnostici o all’ampliamento dei criteri di analisi, ma a un incremento reale”.

Ma quali sono le cause di questa patologia? “La base – ha spiegato lo psichiatra – e’ genetica ed e’ quindi difficile capire da che cosa scaturisca: probabilmente si tratta di una concorrenza di piu’ fattori, tra cui quelli ambientali”. Tra le piu’ recenti ipotesi, quella formulata da un gruppo di studio guidato da Rigardetto: “lavorando su un piccolo gruppo di pazienti autistici – evidenzia – abbiamo rilevato connessioni tra patologie a carico del sistema gastroenterico (infiammatorie e autoimmuni) e l’autismo. Lo studio, partito due anni e mezzo fa, e’ ancora in corso e potrebbe permettere un controllo della malattia attraverso la cura degli episodi infiammatori gastroenterici dei pazienti”. E infine l’esperto avverte: “per l’autismo come per altre malattie e’ importantissima la diagnosi precoce dalla quale dipende l’inizio di un trattamento riabilitativo tempestivo in grado di migliorare le condizioni di vita dei pazienti: tanto piu’ aumenta l’eta’, infatti, quanto piu’ e’ difficile aiutarli. Per questo sarebbe necessario sensibilizzare i pediatri su questo tema: non bisogna negare la malattia mentale cosi’ come e’ giusto vigilare affinche’ vengano proposte le cure piu’ adeguate”.

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