Welfare
Misericordie: Brunini presenta gli obiettivi
Il neo presidente delle Misericordie, Gabriele Brunini, ha presentato il programma alla stampa. Un articolo sul numero di Vita in edicola dal 13 ottobre
di Redazione
Le Misericordie si candidano a essere ?un braccio operativo di carità? della Chiesa italiana?, andando incontro alle nuove emergenze sociali, cercando di ?penetrare anche le regioni del nord Italia? dove sono meno numerose e ?portando una speranza nelle aree più in difficoltà? a cominciare da San Luca d?Aspromonte e dalla Locride.
Sono gli obiettivi indicati da Gabriele Brunini, neo-presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d?Italia, nel suo primo incontro con la stampa, svoltosi nella sede della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Firenze, la Confraternita ?madre?, da cui tutto il movimento ebbe inizio nel 1244, prima associazione di volontariato nata nel mondo.
«A questo compito – ha proseguito Brunini – ci ha richiamato Papa Benedetto XVI, con la sua prima Enciclica che sembra scritta apposta per noi. Le Misericordie infatti sono una di quelle antiche confraternite di cui parla il Papa, ed hanno mantenuto anche nei tempi moderni la capacità di fare assistenza. Dobbiamo, attraverso la Confederazione nazionale, valorizzare questa capacità a livello nazionale ed europeo, divenendo interlocutori del mondo istituzionale e aprendo un dialogo anche con la politica, senza però essere a servizio della politica. Ma soprattutto puntiamo ad un rapporto forte e privilegiato con la Chiesa italiana, di cui vogliamo essere un braccio operativo di carità. In questo quadro cercheremo anche di rafforzare il rapporto con le grandi associazioni cattoliche nazionali, come Caritas, Unitalsi, Sant’Egidio».
A testimoniare questa volontà sarà anche l?insediamento del nuovo Consiglio Nazionale appena eletto «che avverrà ?ha detto Brunini- il prossimo 10 novembre con una celebrazione eucaristica nel Battistero di Firenze, presieduta dal cardinale arcivescovo di Firenze, Ennio Antonelli. Le Misericordie hanno le loro radici in Toscana, dove sono storicamente assai numerose, e sono cresciute negli ultimi anni soprattutto al sud d?Italia, mentre sono in numero assai inferiore al nord. E? uno sbilanciamento che ci preme recuperare, tentando la penetrazione nel nord, segnatamente in regioni come Veneto, Piemonte e Lombardia, anche avviando rapporti di conoscenza e di possibile collaborazione con le associazioni cattoliche già presenti al nord». Brunini ha anche voluto sottolineare però la volontà di «riallacciare in modo ancora più stretto il rapporto con la Misericordia madre, quella di Firenze, e con le altre misericordie della Toscana».
«Spero che presto potremo festeggiare la nascita di due nuove Misericordie a San Luca d?Aspromonte e nella Locride. A tal fine abbiamo già avviato contatti con il vescovo di Reggio Calabria, monsignor Bregantini, per far nascere una speranza in quelle zone difficili, anche attraverso le nostre organizzazioni. Il compito della Confederazione nazionale infatti deve essere non solo prendere atto delle nuove Misericordie che nascono spontaneamente, ma anche di suscitarne la costituzione laddove c?è più bisogno di un aiuto».
In quanto ai settori operativi da privilegiare Brunini ha ricordato che «specie in Toscana, per storia e tradizione, le Misericordie sono attive soprattutto sui trasporti sanitari e d?emergenza. Ma questo non vuol dire – ha aggiunto – tralasciare le altre opere di misericordia. In particolare dobbiamo essere capaci di cogliere le nuove povertà e le nuove emergenze, con un ampio ventaglio di interventi: penso all?accoglienza degli immigrati, agli anziani, ai disabili. Dobbiamo essere capaci anche di mettere in campo forme di intervento innovative, e non aver paura di cessare, se necessario, di fare cose che oggi può fare meglio di noi il pubblico».
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