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Misericordie in soccorso ai naufraghi

Circa 150 i volontari intervenuti da Grosseto, Siena e Versiglia.

di Redazione

I volontari della Misericordia dell’Isola del Giglio sono stati i primi a intervenire per il naufragio della Costa Concordia, prestando assieme agli altri abitanti dell’isola, i primi soccorsi ai passeggeri arrivati a riva. Poi si è mossa tutta la macchina delle Misericordie della Toscana, che hanno messo a disposizione assistenza sanitaria, brande, coperte e vivande calde. Circa 150 i volontari delle Misericordie intervenuti da Grosseto, Siena e Versilia.

«Abbiamo portato il nostro soccorso fin dal primo momento, grazie alla nostra capillare presenza sul territorio» dice Alberto Corsinovi, responsabile delle Misericordie toscane. «Dopo i confratelli del Giglio, si sono mossi quelli della Misericordia di Porto Santo Stefano, che sono riusciti a far salire sul traghetto delle 23,30 per il Giglio due ambulanze. E poi hanno allestito sulla banchina di Porto Santo Stefano un primo punto di assistenza per i naufraghi che venivano trasferiti all’Elba dal Giglio. A seguire sono intervenuti il coordinamento della Versilia, con 200 brande, l’unità specializzata nell’assistenza alle popolazioni attrezzata con bevande calde e generi di primo conforto, il coordinamento di Siena, le Misericordie di Grosseto, Albinia e di tutta la Maremma. I confratelli hanno operato in condizioni difficilissime, in un’isola come il Giglio che d’inverno si spopola e conta poche centinaia di abitanti, tutti concentrati nella parte alta e quindi con un porto praticamente deserto. Per questo voglio davvero ringraziare tutti i nostri volontari».

Le Misericordie manterranno un presidio all’Isola del Giglio, per fornire assistenza finché proseguiranno le ricerche dei dispersi.

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