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Missioni internazionali: voto rimandato a domani

Oggi si è conclusa la discussione generale. Il Dl rinnova la partecipazione alle operazioni internazionali in Iraq, Afghanistan, Albania, Etiopia, Eritrea, Sudan ad Hebron e nella ex Jugoslavia

di Benedetta Verrini

L’Assemblea del Senato ha concluso questa mattina la discussione generale del ddl n. 2700, che proroga al 30 giugno la partecipazione di personale militare e civile italiano alle operazioni internazionali in Iraq, Afghanistan, Albania, Etiopia, Eritrea, Sudan ad Hebron e nella ex Jugoslavia. Ecco come è andata, secondo le notizie riportate dal comunicato di fine assemblea.

Gli intervenuti in rappresentanza dei Gruppi di maggioranza, i relatori Manfredi (FI) e Pellicini (AN) ed il Sottosegretario alla difesa Bosi hanno confermato il dovere di non interrompere la partecipazione all’opera di ricostruzione dell’Iraq e al sostegno umanitario alla popolazione irachena e si sono pronunciati a favore del provvedimento, ricordando che il quadro giuridico internazionale e la recente risoluzione n. 1511 del Consiglio di sicurezza dell’ONU legittimano la presenza del contingente militare italiano.

I Gruppi del centrosinistra (ma anche il senatore a vita Scalfaro ed il sen UDC Gubert) hanno invece contestato l’assimilazione in un unico provvedimento delle condivisibili missioni inviate dalle Nazioni Unite e dell’operazione “Antica Babilonia” in Iraq, nell’ambito della quale i soldati italiani sono coinvolti, in situazione di subordinazione gerarchica, nelle attività di occupazione militare poste in essere dalle Nazioni che hanno scatenato unilateralmente il conflitto in nome della teoria della guerra preventiva. Nelle opposizioni, i sen Verdi, Comunisti e la sinistra DS hanno chiesto l’immediato ritiro dei soldati italiani dall’Iraq, mentre Rifondazione comunista ha confermato la contrarietà anche alle operazioni nei Balcani ed in Afghanistan. L’esame degli articoli è rinviato alla seduta pomeridiana di domani.

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