Welfare
Misure alternative, a che punto siamo
La relazione dell'amministrazione penitenziaria sulle misure alternative 2008.
di Redazione

Di seguito i dati più rilevanti della Direzione generale dell’esecuzione penale esterna. In allegato l’intera relazione
I condannati che sono stati ammessi a fruire di misure alternative alla
detenzione nel primo semestre 2008 (nuovi casi), risultano così distribuiti:
a) affidamento in prova al servizio sociale: 1.894
b) affidamento in prova di tossicodipendenti e alcool dipendenti: 690
c) detenzione domiciliare: 1.499
d) semilibertà: 404
Complessivamente quindi, sono stati gestiti dagli uffici territoriali
dell’esecuzione penale esterna, al primo semestre 2008:
a) affidamento in prova al servizio sociale: 3.766
b) affidamento in prova di tossicodipendenti e alcool dipendenti: 1.498
c) detenzione domiciliare: 3.036
d) semilibertà: 1.106
L’incremento dell’efficacia dell’intervento di servizio sociale è stata
perseguita con due strumenti:
a) la predisposizione e lo svolgimento dei PEA: n. 23/2008 “L’esito positivo dell’affidamento in prova: struttura e ragioni”; n. 24/2008 “Studio di fattibilità
sull’inserimento degli educatori negli Uffici esecuzione penale esterna”;
b) la razionalizzazione della dislocazione dei centri, con l’apertura di sedi di servizio.
Tale profilo, ancora in via di attuazione5, consente evidente economia di tempi e di
movimenti, fungendo da moltiplicatore della efficacia delle risorse umane.
Le attività rieducative organizzate dagli Uffici di esecuzione penale
esterna, sono state oggetto di innovazione per l’espansione dei servizi e delle
opportunità trattamentali.
Autorizzato all’uso dei fondi patrimoniali della Cassa delle Ammende
nella fase di esecuzione delle misure alternative alla detenzione, a precipui fini
lavorativi, si è concluso a giugno 2008 il progetto: “Miglioramento opportunità
reinserimento lavorativo per persone in esecuzione penale esterna” presentato dalla
Direzione generale, che ha inserito un esperto psicologo a convenzione negli Uffici di
esecuzione penale esterna, per prestare consulenza psicologica, ai soggetti con maggiori difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Sul progetto, della durata biennale e che ha coinvolto i 58 Uffici e relative sedi di servizio, è in corso un primo monitoraggio cui seguirà l’emanazione di alcune linee guida operative come griglia comune di riferimento per gli UEPE. Si attende delibera del Consiglio di Amministrazione per una più ampia ripresa dell’iniziativa univocamente apprezzata dagli operatori.
La Direzione generale si è accredita presso l’Ufficio Nazionale Servizio
Civile (Presidenza del Consiglio dei Ministri) quale Ente di prima classe autorizzato alla presentazione di progetti per l’impiego di volontari in servizio civile negli Uffici di
esecuzione penale esterna. N. 28 operatori hanno potuto ricevere una formazione
specifica in materia di servizio civile volontario.
Nell’anno 2008 è stato presentato e finanziato il progetto
“LOSCIVOLO” (presentato per la sola città di Napoli, secondo il bando dell’Ufficio
Nazionale stesso). Pertanto n. 4 volontari sono stati immessi in servizio presso l’Uepe di Napoli dal 5 dicembre 2007 fino al 4 dicembre 2008.
Per l’anno 2009 sono stati presentati all’UNSC per l’approvazione n. 11
progetti, elaborati dalle articolazioni locali, che prevedono l’impiego di n. 117 volontari in servizio civile.
Rispetto allo specifico problema della tossicodipendenza il legislatore ha
da tempo disciplinato una forma di riabilitazione sociale attraverso forme di esecuzione penale esterna con l’affidamento a comunità che realizzino programmi terapeutici liberando dalla dipendenza i condannati. Pertanto, ai propri fini istituzionali, la Direzione generale mira a:
a) impegnare le comunità a seguire con continuità il tossicodipendente in tutto il
percorso terapeutico, garantendo che avvenga in condizioni di sicurezza;
b) estendere le incentivazioni economiche per l’affidamento in comunità anche per i
condannati non in stato di detenzione (intervento sull’art. 94 T.U.).
La permanenza degli imputati tossicodipendenti in arresti domiciliari
nelle comunità terapeutiche abilitate dai decreti del Ministero della Giustizia è oggetto di costante azione di sostegno.
Nel 2008 sono state liquidate rette per un totale di circa € 2.360.000, di cui circa € 852.000, € 1.250.000 relativo al 2006 e € 220.000 relative all’anno 2006. Alla richiesta di ulteriori fondi sul capitolo, non sono seguite le necessarie assegnazioni e il debito corrente ammonta a circa cinque milioni di euro.
Si ritiene significativo segnalare, infine, l’impegno congiunto della
Direzione generale e dell’Istituto Superiore di Studi Penitenziari a svolgere un
programma di “Formazione-Intervento”, denominato “R.I.P.R.O.V.A” (Rinnovare
Investimenti nel Penitenziario Rafforzando Organizzazione, Valori, Attività), che ha
ricevuto il “5° premio assoluto Filippo Basile 2008” per la sezione progetti formativi
settore nazionale Pubblica Amministrazione.
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