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Mo: accordo per il dialogo fra Abu Mazen e Hanya

Appello dei due leader palestinesi per sotterrare l'ascia di guerra e rilanciare il processo di pace

di Redazione

Nelle ultime ventiquattro ore la politica e le cancellerie si sono rimesse in movimento per riportare la stabilita’ in Medio Oriente. Il presidente dell’Autorita’ palestinese Abu Mazen e il primo ministro di Hamas Ismail Haniya hanno lanciato un appello alle fazioni che sembra aver riportato la calma nei Territori dopo che ieri gli scontri tra le fazioni hanno lasciato sei morti sul terreno. I due hanno convenuto sulla necessita’ del “dialogo” e, ha sottolineato il primo ministro di Hamas, del “ritorno al negoziato per la formazione di un governo di unita’ nazionale”. Non cessa, invece, il lancio di razzi su Israele. Due di questi sono stati sparati dalla Striscia di Gaza e hanno raggiunto rispettivamente Sderot e il kibbutz di Nir-Am. Secondo l’esercito israeliano, non vi sono stati feriti. Intanto l’amministrazione Bush ha pianificato un finanziamento di 86,4 milioni di dollari per rafforzare le forze di sicurezza fedeli ad Abu Mazen nel conflitto con il movimento radicale Hamas. In base a quanto si legge in un documento del governo americano, del quale la Reuters e’ venuta in possesso, Washington si prepara ad entrare pesantemente nella sfida interna ai Territori. Il denaro, si legge nel documento, sara’ usato “per aiutare la presidenza dell’Autorita’ Palestinese ad adempiere agli impegni presi in virtu’ della road map per smantellare le organizzazioni terroristiche e stabilire la legge e l’ordine in Cisgiordania e a Gaza”. L’interventismo americano nella sfida tra Abu Mazen e Hamas si accompagna alla rivalutazione politica del Quartetto, il canale di mediazione quale la comunita’ internazionale ha affidato le possibilita’ di rinascita della road map. In questa direzione si sono espressi sia lo stesso George W. Bush sia il cancelliere tedesco Angela Merkel, in visita alla Casa Bianca anche nella veste di presidente di turno del G8 e dell’Unione Europea. Riferendosi all’idea espressa dalla signora Merkel di convocare al piu’ presto il Quartetto (Unione Europea, Stati Uniti, Onu, Russia), Bush ha detto: “Sono d’accordo, e’ una buona idea. Credo che il Quartetto possa riunirsi in un tempo conveniente”. Il presidente americano ha aggiunto che il segretario di Stato Condoleezza Rice sara’ “presto” in Medio Oriente e rientrera’ con “una relazione” sulle cose da fare. Nell’agenda del Quartetto, pero’, non deve entrare il Libano. Su questo Bush e’ stato chiaro, preferendo mettere l’accento sulla necessita’ che “al piu’ presto” si costituisca il tribunale per giudicare i responsabili dell’omicidio di Rafik Hariri, l’ex primo ministro libanese ucciso nel febbraio del 2002. “Vogliamo rafforzare, rilanciare lo sviluppo di un forte Libano. Abbiamo discusso di questo”, ha detto Merkel, “e abbiamo parlato delle misure da prendere”. Tra queste ultime non rientra l’ingresso della Siria al tavolo del negoziato. A Damasco serve “una spinta”, ha incalzato Merkel, che sul tema ha trovato una forte contrarieta’ da parte dell’interlocutore: i siriani “potrebbero essere partner molto piu’ costruttivi ma non lo sono stati”.

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