Mondo
Mofaz: membri di Hamas saranno nostri obiettivi
Il Ministro della Difesa di Israele avverte: se Hamas sceglie la via del terrore nessuno dei suoi membri, compreso il primo ministro, sarà immune.
di Redazione
Tutti i membri di Hamas, anche il primo ministro designato Ismail Haniyeh, potranno essere nostri obiettivi se il movimento islamico riprendera’ gli attacchi, ha avvertito oggi il ministro israeliano della Difesa Shaul Mofaz, citato dalla radio dell’esercito.
”Nel momento in cui Hamas scegliesse la via del terrore, non vi sarebbe distinzione fra leadership politica e non politica. Sarebbe una leadership terrorista e nessuno dei suoi membri sarebbe immune” da un attacco, ha detto Mofaz, sottolineando che cio’ varrebbe anche per Haniyeh. ”Continueremo con la strada della prevenzione mirata”, ha detto il capo della Difesa israeliana, usando l’eufemismo ufficiale per gli omicidi mirati di militanti.
Le sue parole giungono dopo che ieri due adolescenti e un bambino sono morti durante un raid aereo a Gaza nel quale sono stati uccisi anche i due obiettivi, entrambi militanti della Jihad islamica. L’esercito, scrive il sito di Haaretz, si aspetta una dura risposta della Jihad islamica, che potrebbe anche allearsi ad altre organizzazioni in un’azione i rappresaglia.
Tuttavia fonti della Difesa si dicono convinte che gli omicidi mirati abbiano successo a lungo termine nella prevenzione degli atti terroristici. ”Quando i comandanti vengono uccisi uno dopo l’altro, anche un’organizzazione estremista come la Jihad islamica ci pensa due volte prima di condurre azioni terroristiche. Vedono che i loro missili Qassam non riescono a fare grandi danni e chi lancia i missili lo paga con la vita. La Jihad islamica reagira’ sicuramente agli omicidi mirati, tuttavia, a lungo termine, le nostre attivita’ militari saranno un deterrente per le loro attivita’ terroristiche”, affermano le fonti.
A differenza di Hamas, che ha sostanzialmente aderito alla tregua dell’Autorita’ nazionale palestinese negli attacchi anti isareliani, e ha partecipato alle elezioni, vincendole, la Jihad islamica non ha mai interrotto gli attacchi e ha boicottato il voto.
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