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Mogadiscio, Misna: scontri sporadici

"La situazione sembra per il momento essersi calmata. Anche se la paura che tutto degeneri da un momento all'altro resta forte''

di Redazione

“La situazione stamani e’ piu’ calma. Si sente ancora il rumore di qualche colpo di artiglieria, ma sono molto sporadici. Insomma rispetto ai giorni scorsi si puo’ dire che e’ tutto tranquillo”: lo dice una fonte della Misna contattata nella parte meridionale di Mogadiscio, descrivendo il clima che si respira oggi in citta’ dopo due giorni di intensi combattimenti tra milizie irregolari e le forze del governo di transizione (Tfg) somalo e i suoi alleati etiopi. ”Qualche scontro viene ancora segnalato nei pressi dell’ex ministero della Difesa, ma per il resto, la situazione sembra per il momento essersi calmata. Anche se la paura che tutto degeneri da un momento all’altro resta forte”, aggiunge la fonte. Fonti locali confermano che trattative sarebbero in corso, e altre sono state gia’ fissate nel pomeriggio, tra le forze armate governative, quelle etiopi e alcuni influenti personaggi dei principali clan di Mogadiscio (Hawiya in testa), a dimostrazione che negli attacchi dei giorni scorsi non erano coinvolti solo miliziani delle deposte Corti Islamiche, come ha ripetutamente sottolineato il governo, ma anche le guardie armate delle potenti famiglie locali. Negli ultimi giorni i clan di Mogadiscio sono diventati sempre piu’ critici nei confronti delle ”forze del Puntland”, il termine con cui gli Hawiya hanno definito i soldati governativi, provenienti, come il presidente Abdullahi Yusuf, dalla regione semi-autonoma settentrionale del Puntland e appartenenti alla famiglia dei Majertain (o ‘migiurtini’, un sottoclan dei Darod) e per questo percepiti come un corpo estraneo agli equilibri politico-familiari di Mogadiscio.

In una nota diffusa prima dell’inizio degli scontri, gli Hawiya avevano avvertito che o ”la comunita’ internazionale interverra’ istantaneamente per risolvere questa situazione di tensione che si sta esacerbando, o una catastrofe umanitaria avra’ luogo a Mogadiscio”. Secondo fonti della Croce Rossa contattate in citta’ dalla Misna, sono almeno 300 i ”feriti di guerra certi” ricoverati nei principali ospedali cittadini nelle ultime 48 ore. ”In base a una stima grossolana ma abbastanza corretta, circa la meta’ sono combattenti, e prevalentemente soldati governativi, mentre il resto sono tutti civili” ha precisato la fonte. Molto piu’ difficile stilare un bilancio delle vittime, ma appare ormai assodato che nei combattimenti di mercoledi’ e giovedi’ siano morte circa una quarantina di persone.

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