Famiglia
Morbillo, problema cronico non emergenza
L'Associazione dei pediatri lancia alcune proposte per debellare la malattia
di Redazione
Il morbillo in Italia – sottolinea l’Associazione culturale pediatri – non è un’emergenza. È un problema cronico: bisogna intervenire per garantire un’adeguata copertura vaccinale non solo tra i bambini, ma anche in età successive.
La comparsa di focolai e l’andamento delle coperture vaccinali in Italia e in Europa confermano che il morbillo è un problema comune per tutto il Continente; non si tratta di un’emergenza ma di un problema cronico al quale contribuiscono problemi gestionali, la scarsa attenzione a vaccinare gli operatori sanitari e fenomeni sociali e culturali. Sono inoltre ancora presenti lacune organizzative: la macchina per la sorveglianza e controllo della prevenzione con le vaccinazioni è fragile in particolare nel Sud dell’Italia, e manca un coordinamento centrale che si traduce con forti disuguaglianze lungo lo Stivale.
L’Associazione di pediatri fa le sue proposte:
1) Il morbillo deve essere considerato una priorità nelle politiche vaccinali nazionali e regionali, rispettando le fasi
d’azione e i tempi indicati dal Piano nazionale;
2) Deve essere garantita una adeguata copertura vaccinale anche tra gli adolescenti;
3) Istituzioni, operatori sanitari e cittadini devono lavorare congiuntamente per rafforzare il sistema organizzativo senza disuguaglianze;
4) È prioritario monitorare strettamente l’andamento della copertura vaccinale non solo a 24 mesi, ma anche a 5 anni con la seconda dose, a livello nazionale, regionale e anche dei singoli distretti;
5) Investire in azioni di promozione della vaccinazione per il morbillo e in primo luogo in programmi di formazione dei pediatri, che per primi devono informare i genitori sull’importanza della vaccinazione;
6) Analizzare i motivi di eventuali timori nei confronti della vaccinazione, al fine di superare resistenze culturali che
rappresentano una sfida non facile.
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