Mondo

Msf: 195 mln di bambini malnutriti

«E' il killer principale. I membri del G8 assicurino alimenti». Lo dice uno studio della ong

di Redazione

Lo scorso anno in Canada gli Stati membri del G8 si sono impegnati a reindirizzare gli sforzi dei prossimi 5 anni per abbassare di due terzi, rispetto al 1990, i tassi di mortalità infantile tra i bambini sotto i 5 anni. «Nell’incontro di Deauville in Francia, i membri del G8 devono impegnarsi ad assicurare che alimenti terapeutici appropriati raggiungano i bambini malnutriti». Lo sottolinea oggi una nota di Medici senza frontiere (Msf) diffondendo i risultati preliminari di uno studio condotto dall’organizzazione umanitaria in Niger nel 2010. La malnutrizione è il primo killer dei bimbi nel Sud del mondo. Secondo i risultati preliminari i tassi di mortalità in un ampio gruppo di bambini presi in esame sono risultati più bassi del 50% dopo la somministrazione di alimenti terapeutici di alta qualità. Gli incoraggianti risultati “rafforzano l’urgenza da parte dei donatori internazionali e dei governi di far diventare gli alimenti di alta qualità una pietra miliare dei programmi sanitari per l’infanzia, specialmente nelle zone dove la malnutrizione è dilagante”, scrive l’associazione in una nota.

La malnutrizione indebolisce il sistema immunitario, esponendo il bambino a un maggiore rischio di morte per altre malattie come la malaria, le infezioni alle vie respiratorie e la diarrea. «L’inclusione di alimenti terapeutici di qualità fra le cure essenziali accelererebbe la lotta alla mortalità infantile», prosegue Msf. «La nostra strategia di prevenzione si è basata sulla fornitura di alimenti adeguati da un punto di vista nutrizionale nel momento più cruciale per lo sviluppo dei bambini, dai 6 mesi ai 2 anni di età, invece di aspettare che inizino a perdere peso. Abbiamo così osservato che i tassi di mortalità si sono dimezzati», dichiara Isabelle Defourny, responsabile del programma di Msf in Niger.

«Se i donatori e i governi intendono ridurre la mortalità, ogni programma pediatrico nelle zone nevralgiche della malnutrizione deve includere alimenti terapeutici adeguati». Si stima che oggi nel mondo 195 milioni di bambini siano affetti da malnutrizione, che contribuisce ai decessi di almeno un terzo degli 8 milioni di decessi di bambini sotto i 5 anni. L’approccio preventivo di Msf rispetto alla malnutrizione è da anni basato su alimenti terapeutici di qualità allo scopo di ridurre i decessi nelle zone più colpite, come il Sahel in Africa, dove i tassi di mortalità infantile sono i più alti al mondo. Nel 2010, durante una grave crisi alimentare e nutrizionale in Niger, la autorità locali, insieme a Msf e all’organizzazione nigerina Forsani (Forum Salute Niger), hanno messo in atto la più grande distribuzione di alimenti terapeutici per prevenire la malnutrizione. Tra luglio e dicembre del 2010, in 5 distretti delle regioni di Tahoua, Maradi, e Zinder sono state distribuite scorte per 3-6 mesi di alimenti pronto all’uso ricchi di latte, minerali e vitamine a circa 150.000 bambini, principalmente tra i 6 mesi e i due anni. Alcuni di loro hanno anche beneficiato delle razioni di cereali e farine fortificate del Programma alimentare mondiale. In queste aree è stata fornita assistenza medica pediatrica per le malattie più comuni come la malaria e la malnutrizione severa, anche ai bambini che non hanno ricevuto alimenti terapeutici.

Epicentre, il centro di ricerca epidemiologica di Msf, ha condotto indagini mensili su migliaia di bambini nelle zone di distribuzione. Tutti hanno beneficiato del monitoraggio per la malnutrizione e altre malattie. I bambini che avevano bisogno di cure sono stati ricoverati da Msf e dai partner nelle strutture sanitarie nigerine. I tassi di mortalità sono risultati del 50% inferiori tra i bambini che avevano ricevuto gli alimenti che soddisfano il fabbisogno nutrizionale dei bambini in fase di crescita. «Fornire ai bambini alimenti terapeutici di qualità è stato uno dei principi dei programmi per ridurre la malnutrizione e la mortalità infantile in Europa, America Latina e Stati Uniti, insieme all’immunizzazione», spiega Susan Shepherd, esperta di nutrizione infantile per Msf. «E’ ora di applicare lo stesso standard a tutti i bambini che vivono nelle zone con malnutrizione. Se risorse adeguate finanziassero interventi simili a quello di Msf, potremmo salvare la vita dei bambini oggi stesso».

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