Cultura

Mucca pazza: per Coldiretti la sicurezza è totale

Le due vittime spagnole sarebbero state contagiate nel 2000

di Redazione

Ci sono tutte le garanzie di sicurezza per evitare un effetto psicosi sui consumi che è già costato nel passato due miliardi di Euro. E? quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla notizia divulgata oggi di due spagnoli vittime del morbo di Creutzfeld-Jacob ritenuta la variante umana della cosiddetta mucca pazza che è probabile siano state contaminate otto anni fa.

Da allora sono stati introdotte stringenti misure sul fronte della qualità, della tracciabilità e della genuinità e della sicurezza dei prodotti come il divieto dell’uso delle farine animali nell’alimentazione del bestiame e l’eliminazione degli organi a rischio BSE dalla catena alimentare. Ma anche e soprattutto l’introduzione a partire dal 1° gennaio 2002 di un sistema obbligatorio di etichettatura che consente di conoscere l’origine della carne acquistata con riferimento agli Stati di nascita, di ingrasso, di macellazione e di sezionamento, nonché un codice di identificazione che rappresenta una vera e propria carta d’identità del bestiame. Oggi esiste dunque una sicurezza totale per i consumatori in quanto tutti i bovini sopra i 24 mesi sono controllati.

Questi interventi hanno consentito una drastica riduzione del fenomeno Bse negli animali allevati: dai cinquanta casi individuati nel 2001 ai due casi dei primi nove mesi del 2007 su circa 450.000 test effettuati sugli animali.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.