Ben 720 tra viole, violini, violoncelli, chitarre, trombe, flauti, pianoforti: lo scorso anno la prima raccolta italiana di strumenti musicali a fini benefici, organizzata da “Costruire con la musica” ? a Milano, presso i laboratori Scala Ansaldo ? è stata da record. Così si replica. Anzi, quest’anno si raddoppia: il 22 aprile al Teatro Petruzzelli di Bari e poi il 29 settembre al Parco della Musica di Roma. Il format, vincente, resta lo stesso: una grande festa con concerti non stop durante la quale si svolge la raccolta degli strumenti e la “consegna” ? non solo simbolica ? ai beneficiari.
“Costruire con la musica” è l’emanazione italiana di Music Fund, organismo internazionale con sede a Bruxelles che negli ultimi sette anni ha organizzato raccolte in tutto il mondo. Obiettivo, la donazione di strumenti ? identificati con un codice, valutati e, ove necessario, restaurati ? a favore di scuole situate in Paesi in via di sviluppo o in zone di conflitto: Gaza e Ramallah, in Palestina; Nazareth in Israele; Maputo in Mozambico; Kinshasa nella Repubblica democratica del Congo. Ma anche in quartieri “difficili” di città europee.
«Lo studio della musica può essere un efficace rimedio in situazioni di disagio: le lezioni impegnano per tre pomeriggi a settimana ragazzi altrimenti abbandonati a se stessi, li stimolano all’ascolto reciproco e addirittura aprono la strada, in qualche caso, a un futuro professionale», spiega Cecilia Balestra, coordinatrice di “Costruire con la musica” e responsabile Music Fund per l’Italia. «Ascoltando la lista dei Paesi europei coinvolti nel progetto Music Fund, dalla Francia alla Spagna, dal Portogallo alla Gran Bretagna, all’Austria, alla Germania, mi sono resa conto che non poteva mancare l’Italia. Così nel 2010 mi sono autocandidata come referente per la nostra prima esperienza nazionale».
Di prassi, l’intero ricavato delle raccolte viene convogliato nel quartier generale belga; eccezionalmente, l’Italia ha avuto una deroga: parte degli strumenti ricevuti in dono da istituzioni culturali, fondazioni, singoli individui e personaggi famosi ? come Caterina Caselli, Gherardo Colombo, Ron, Eugenio Finardi, Paola Turci ? e raccolti da decine di volontari, per lo più giovani studenti delle Scuole di Liuteria di Milano e di Cremona, è stata destinata a realtà che si occupano di giovani ed emarginazione in Italia.
«Sposare la causa di Music Fund con le esigenze del nascente Sistema delle Orchestre e di Cori Giovanili, partner dell’operazione e che per statuto garantisce la totale gratuità dell’insegnamento nelle scuole consociate, è stato naturale e immediato». Sono circa 300 i “pezzi” consegnati ai responsabili lombardi del circuito, che a loro volta li hanno messi a disposizione degli allievi ? tra i 3 ai 16 anni ? più bisognosi. «Difficile spiegare cosa significhi per un ragazzino imbracciare la chitarra con la quale Ron vinse il Festival di Sanremo nel 1996; ha un valore simbolico enorme».
I rimanenti 400 strumenti sono stati indirizzati a Bruxelles e alcuni sono già pronti per essere spediti in Mozambico, dove sta partendo un progetto. Ma distribuire gli strumenti musicali è solo il primo step di un disegno più ampio: attraverso l’organizzazione di laboratori di liuteria sul posto e l’istituzione di borse di studio per la frequenza a corsi specialistici in Europa, Music Fund è impegnata anche nella formazione di esperti locali per la manutenzione e la riparazione degli strumenti procurati, garantendo così continuità ai propri interventi. Spiega Cecilia Balestra: «Dopo la raccolta, la collaborazione con Music Fund è proseguita proprio con la realizzazione condivisa di un seminario a Rabat, in Marocco, e altri sono allo studio; inoltre, Milano Musica provvede alla collocazione nelle scuole italiane di liuteria degli studenti segnalati dall’organizzazione belga, in genere giovani che vogliono imparare, ma che non ne hanno i mezzi».
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