Welfare

Myanmar: Gambari visita le carceri birmane

La giunta militare autorizza l'inviato speciale Onu a recarsi nel temutissimo carcere di Insein

di Redazione

Con una visita al famigerato carcere di Insein e’ iniziata formalmente questa mattina la missione in Birmania dell’inviato Onu per i Diritti umani, il brasiliano Paulo Sergio Pinheiro, arrivato ieri nella ex capitale Rangoon. Scopo della missione, la prima autorizzata dalla giunta militare da quattro anni a questa parte, e’ provare le accuse di violazioni dei diritti umani e tentare di scoprire quante siano state effettivamente le vittime della sanguinosa repressione delle proteste pacifiche per la democrazia. In quel carcere di Rangoon nel 2003 fu tenuta anche Aung San Suu Kyi, la leader dell’opposizione oggi agli arresti domiciliari, che all’epoca defini’ quel luogo “il buco piu’ buio dell’inferno”. “Spero che questa missione produca risultati”, aveva detto l’inviato ieri al suo arrivo. Nei giorni scorsi Louise Arbour, Alto commissario Onu per i Diritti umani, defini’ l’autorizzazione alla visita di Pinheiro, “un’indicazione positiva della disponibilita’ delle autorita’ a cooperare con il rappresentante e con il Consiglio per i Diritti umani”. Piu’ caute sono state le reazioni delle organizzazioni per i diritti umani, pur prendendo atto che la missione e’ una possibilita’ di fare pressioni sui generali per l’avvio di un dialogo con l’opposizione che porti alla scarcerazione di tutti i detenuti politici: tra questi anche Suu Kyi. Alla premio Nobel per la Pace venerdi’ e’ stato concesso di uscire di casa per incontrare i colleghi di partito. Un risultato della visita appena conclusa dell’inviato Onu, Ibrahim Gambari.

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