Welfare
Myanmar, gas lacrimogeni contro i monaci buddisti
Scontri nelle manifestazioni di protesta contro il regime militare
di Redazione
I militari birmani hanno usato gas lacrimogeni per disperder centinaia di monaci buddisti che manifestavano contro il governo a Sittwe. Testimoni riferiscono che alcuni dimostranti sono stati picchiati e molti arrestati, riferisce il sito della Bbc. Diverse manifestazioni di monaci si sono svolte oggi in Myanmar (Birmania) per protestare contro il governo, nel 19esimo anniversario del golpe condotto dall’attuale giunta militare per bloccare il ritorno alla democrazia e mantenere il regime in vigore dal 1962. La nuova ondata di protesta anti governativa, che vede i monaci in prima fila, e’ iniziata il 19 agosto con il rincaro del 500% dei prezzi della benzina e continua malgrado gli oltre 100 arresti di dimostranti.
Proprio ieri cadeva la scadenza data alle autorita’ dai buddisti per scusarsi per aver aggredito e picchiato centinaia di monaci che partecipavano ad un’altra protesta pacifica a Pakokku contro l’aumento dei prezzi. Scuse che non sono arrivate, provocando la risposta dei monaci che hanno lanciato la nuova ondata di proteste per oggi ed hanno minacciato di tagliare i contatti con i militari e le loro famiglie, rifiutandosi di accettare le loro elemosine. Un gesto che costituirebbe una grande umiliazione ed imbarazzo per la giunta militare.
Le proteste anti-governative sono iniziate lo scorso 19 agosto, dopo il governo ha aumentato i prezzi della benzina del 500 per cento, e sono continuate nonostante gli oltre 100 arresti e le durissime cariche della polizia contro i dimostranti. Ma e’ soprattutto la discesa in campo dei buddisti a preoccupare i generali – che da 11 anni tengono agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, il premio Nobel per la pace che nel 1990 vinse le elezioni che i militari non hanno riconosciuto – dal momento che sarebbe fortemente controproducente la repressione di monaci che sono riveriti dalla popolazione.
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