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Myanmar: prosegue la repressione, 12 morti

80 arresti fra i monaci. La leader San Suu Kyi trasferita in carcere. Oppositori picchiati. Da domani in edicola il numero di Vita con un'inchiesta sulle responsabilità italiane nella crisi

di Redazione

La radio Voce democratica della Birmania, che trasmette da Oslo, sta cercando di verificare la notizia che quattro persone siano stati uccise, probabilmente percosse a morte, durante i raid compiuti questa notte dai militari nei monasteri birmani. Lo ha riferito il direttore dell’emittente Moe Aye, intervistato al telefono dall’agenzia stampa tedesca Dpa. Secondo Moe Aye, la situazione e’ “molto tesa” anche a Mandalay, seconda citta’ della Birmania. I militari hanno ordinato al principale ospedale di dimettere pazienti, in un indicazione che si stia preparando una violenta repressione delle manifestazioni in questa citta’ dopo i morti di ieri a Yangoon. Intanto testimoni oculari dalla Birmania hanno raccontato che nei raid militari della scorsa notte, i monaci sono stati picchiati e trascinati a forza urlanti fuori dai monasteri. In molti alloggi dei monaci sono visibili tracce di sangue. Poco fa, invece, la polizia ha disperso nuovamente manifestanti sparando colpi di avvertimento.

Ieri, gli agenti anti-sommossa dispiegati nel centro della capitale del Myanmar hanno caricato i dimostranti che per il nono giorno sono scesi in piazza a dimostrare contro il regime militare. Usando bastoni i poliziotti hanno picchiato i partecipanti alla manifestazione, tra i quali diversi monaci, che erano diretti alla Pagoda Shwedagon.

E’ di otto morti il bilancio della repressione dell’esercito contro i manifestanti che da giorni protestano in Myanmar contro la giunta militare al potere. Secondo la radio Voce democratica di Birmania con sede a Oslo, delle otto vittime cinque sono monaci e buddisti e tre sono civili. La responsabile della Cisl per i rapporti con le istituzioni internazionali e i paesi asiatici, dice di aver ottenuto la notizia da fonti locali.

In Myanmar sono oltre 80 i monaci buddisti arrestati nella manifestazione di oggi alla pagoda Shwedagon nel centro della capitale. Fonti della Misna avrebbero inoltre confermato la notizia, circolata ieri sera, dell’arresto di Aung San Suu Kyi, capo dell’opposizione, che sarebbe stata trasferita dagli arresti domiciliari al carcere di Iansein, il piu’ grande del paese, in cui sono detenuti gran parte dei prigionieri politici. La notizia del suo arresto era stata pero’ smentita ieri dalle forze di polizia del Myanmar. Intanto a Yangon, proseguono le manifestazioni e i cortei, nonostante siano oltre cento i dimostranti arrestati e caricati sulle camionette della polizia. La notte scorsa un famoso attore birmano, Zaganar, che aveva dato il suo appoggio alle manifestazioni contro la giunta al potere, e’ stato arrestato, mentre a Yangon e Mandalay, le due principali citta’ del paese, dalle 21 alle 5 e’ stato decretato il coprifuoco.

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