Non profit
Naples 2.0: premiata l’innovazione sociale
Oggi al Maschio Angiono, premiati i due progetti vincitori del bando sulla Social Innovation che riceveranno da UniCredi Foundation e Fondazione Con il Sud un contributo complessivo di 300mila euro per il prossimo triennio
di Redazione

“Che cosa è l'innovazione sociale per l'Italia? Lezioni apprese durante Napoli 2.0 per costruire una strategia nazionale” è questo il titolo della tavola rotonda che si è tenuta oggi, lunedì 3 giugno, al Maschio Angioino di Napoli in occasione della presentazione e premiazione dei risultati del concorso di idee promosso nel 2011 dal bando “Napoli 2.0: Social Innovation Competition”.
A promuovere l’incontro UniCredit Foundation ed Euclid Network, in collaborazione con Project Ahead. Prima della tavola rotonda, cui hanno partecipato Marco Rossi-Doria, Sottosegretario all'Istruzione, Università e Ricerca: Filippo Addarii, Direttore Generale di Euclid Network, Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud, Maurizio Carrara, presidente di UniCredit Foundation, Alessandra Clemente, assessore alle Politiche sociali, giovanili e innovazione del Comune di Napoli, Fabrizio Cobis, dirigente del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, Felice Delle Femine, Regional Manager Sud di UniCredit, Francesco Giacomin, membro del CdA UniCredit, che, in particolare, ha ricordato le motivazioni di UniCredit nel sostenere progetti di Innovazione sociale, è stata presentata la pubblicazione sul progetto Naples 2.0 del professor David Lane (Centro Europeo di Living Technologies e Università di Venezia).
I progetti vincitori del bando che riceveranno da UniCredit Foundation e da Fondazione Con il Sud un contributo complessivo, per il prossimo triennio, di 300mila euro riguardano la cultura e l’integrazione. In particolare, l’Associazione Roots Discovery (partners Confprofessioni Campania, Fgan) ha illustrato il progetto che punta a rendere accessibile l’area archeologica, ora chiusa e in rovina, delle terme romane abbandonate di Fuorigrotta. Un progetto sviluppato da un team a cui hanno partecipato, oltre ai partner, l’associazione Napoli Città Visibile e che ha potuto usufruire della collaborazione dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.
Le terme romane, risalenti al II secolo dC, sono aperte solo in determinate date ai membri del Gruppo Archeologico Napoletano; molte persone, tra la gente del posto, non conoscono questo tesoro locale. All’obiettivo di valorizzare economicamente e culturalmente questo straordinario patrimonio storico, si affianca quello di sviluppare un modello per la gestione dei siti archeologici, con l'introduzione di nuovi approcci per la gestione del patrimonio culturale in Italia.
A sua volta la Kumpania (partner Chi Rom e … Chi no) ha presentato il progetto riguardante la realizzazione di un’attività di catering e di un ristorante a Scampia, gestito da donne rom e napoletane che, partendo dall’integrazione delle due cucine, punta a favorire un’inedita collaborazione socio-culturale.
La sfida riguarda lo sviluppo di un nuovo metodo di integrazione della comunità rom di Scampia quartiere a nord di Napoli che incarna le sfide della modernità globale: una periferia metropolitana, seduta al confine della città e la campagna, con una grande presenza di popolazione giovanile, un limitato accesso all'istruzione, un’elevata disoccupazione, e la presenza pervasiva della camorra. In questa situazione, risulta urgente il bisogno di creare alternative per il sostentamento, favorendo una collaborazione interculturale tra le comunità e avviare un dialogo più ampio con la città, anche al fine di curare e prevenire futuri conflitti. La Kumpania ha quindi sviluppato il proprio progetto utilizzando il cibo come linguaggio comune e lo ha riconosciuto come luogo di incontro tra le donne Rom e le donne italiane.
«I due progetti premiati sono il risultato di una impegnativa selezione», ha commentato Maurizio Carrara, presidente di UniCredit Foundation. «Entrambi affrontano in modo innovativo problemi ormai endemici della realtà napoletana. Dal loro successo dipenderà non solo la soluzione dei problemi di vita e di lavoro delle persone impegnate ad attuarli, ma anche la possibilità di creare dei modelli, replicabili in altre situazioni, in grado di contribuire a sanare storiche contraddizioni dello sviluppo del nostro Paese. Analoghe esperienze che si sono sviluppate in altri Paesi dell’Unione Europea, ci dicono che non si tratta di ambizioni velleitarie, ma di modalità concrete per dare positive risposte allo sviluppo di determinate comunità e rafforzarne la coesione sociale».
Uno dei risultati più tangibili del bando Napoli 2.0 Social Innovation Competition è rappresentato dalla nascita di due imprese sociali sorte sul territorio e che qui opereranno, ma va considerato che il concorso ha avuto un impatto molto più ampio: ha attirato nuovi talenti per sviluppare soluzioni sostenibili; sono state create nuove sinergie tra gli attori locali e internazionali e la gara è stata un catalizzatore per lo sviluppo di una cultura dell'innovazione. Inoltre, l'attenzione alla sostenibilità finanziaria e l'indipendenza dal finanziamento pubblico ha portato nuove opportunità per le parti interessate.
«I cambiamenti socio-economici determinati in particolare dagli andamenti demografici, dai flussi migratori, dai cambiamenti culturali fortemente influenzati dalle straordinarie e incessanti innovazioni tecnologiche, sollecitano di ripensare le modalità con cui si può e si deve dare soluzione ai problemi vecchi e nuovi che si manifestano nelle nostre comunità», ha aggiunto Carrara. «Un grande gruppo bancario europeo, come UniCredit, presente in 22 Paesi, è particolarmente attento allo sviluppo di progetti di Innovazione Sociale perché il loro successo influenzerà sia la ripresa economica, sia la coesione sociale dei territori in cui opera. In collaborazione con Fondazione Con il Sud, Euclid, Projct Ahead e le altre organizzazioni qui presenti stiamo per certi aspetti anticipando un approccio che la Commissione Europea renderà vincolante a partire dal 2014 nell’assegnazione dei fondi strutturali».
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