Mondo
Negli Usa torna il plotone di esecuzione
È stato lo stesso detenuto a preferire la fucilazione all'iniezione letale
di Redazione
Dopo 14 anni, torna il plotone di esecuzione negli Usa. Alle 00.20 ora locale (le 8.20 in Italia) Ronnie Lee Gardner, 49 anni, e’ stato fucilato nella prigione statale del’Utah, alle porte di Salt Lake City. Una precisa richiesta del condannato, che l’aveva preferita all0iniezione letale perche’ la considerava piu’ “umana”. È stata la prima fucilazione negli Usa negli ultimi 14 anni e la terza negli ultimi 33. Lo Utah è l’unico stato Usa che mantiene questa possibilità: le esecuzioni con arma da fuoco sono state sì abolite nel 2004, ma i condannati a morte prima di tale data conservano il diritto di scegliere tra questo metodo e l’iniezione letale.
Gardner era stato condannato nel 1985 per duplice omicidio. A sparare sono stati cinque tiratori scelti, tutti volontari.
Amnesty Internationale riassume così la sua storia. Gardner era stato condannato a morte nell’ottobre 1985 per l’omicidio di primo grado di Michael Burdell. Tre dei giurati del processo avevano firmato dichiarazioni in cui affermavano che non sostenevano più la sua esecuzione; uno di questi ha dichiarato di essersi sentito costretto da altri giurati a votare per la sentenza di condanna a morte.
Il 14 giugno il Board of Pardons and Parole dello stato dell’Utah, il Comitato che esamina le richieste di grazia dei condannati a morte, ha stabilito all’unanimità che “non esistono prove sufficienti per garantire la grazia o la commutazione della sentenza di condanna a morte di Ronnie Lee Gardner”. Lo stesso giorno gli avvocati di Ronnie Gardner hanno presentato appello al Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto dell’Utah mettendo in discussione “l’imparzialità e l’equità del processo deliberativo del Board” e richiedendo la sospensione dell’esecuzione. Secondo i suoi avvocati, il diritto di Ronnie Gardner a una procedura di clemenza davanti a un organo imparziale è stato negato perché l’Ufficio del procuratore generale di stato era allo stesso tempo colui che aveva richiesto l’esecuzione Ronnie Gardner e il consulente giuridico del Board. A supporto della loro tesi, gli avvocati hanno presentato al Tribunale Distrettuale il parere di un esperto di etica legale, secondo il quale tale circostanza “solleva un evidente conflitto di interesse che rende vana ogni speranza che il procedimento dinanzi al Board sia conforme a qualsiasi norma di neutralità, obiettività, indipendenza o di decenza “.
Il 15 giugno, il Tribunale Distrettuale ha respinto la mozione di sospensione dell’esecuzione. Il 17 giugno, il governatore dello stato dello Utah ha respinto l’ultima richiesta di clemenza presentata dagli avvocati del detenuto.
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