Mondo
Nepal, 5mila scuole rase al suolo
Lo riporta l'ong Save the children che si sta prendendo cura di recuperare i dati delle migliaia di minori rimasti senza una famiglia. Necessari aiuti urgenti in particolare nelle zone remote
di Redazione

L'ecatombe non ha fine. Di ora in ora emergono nuove necessità di aiuto nei 30 distretti colpiti dal terremoto, ma l’emergenza è particolarmente grave per i bambini. Dalle verifiche in corso da parte degli operatori dell'ong Save the Children nei principali ospedali di Kathmandu e Lalitptur, stanno infatti emergendo molti casi di bambini soli o separati dai propri genitori e si teme che questi casi, che richiedono assistenza e protezione specifiche, continuino a salire. Molti sono purtroppo anche i casi di bambini gravemente feriti o che hanno subito amputazioni degli arti per le conseguenze del terremoto.
A Bhaktapur, un’antica città a poche miglia da Kathmandu, Rajani, una bambina di 10 racconta agli operatori di Save the Children sopraggiunti: “Ero con i miei amici quando è arrivato il terremoto, ero terrorizzata. Alcuni dei miei amici sono rimasti feriti, a qualcuno si sono spezzate le braccia, altri sono scappati di corsa.”
Sarura, madre di due figli di 10 anni e 4 mesi che ha perso la casa è sfinita “vediamo solo cadaveri ovunque….dormiamo per terra su borse o sacchi di plastica, i bambini si sdraiano e noi cerchiamo di dormire seduti…non so che cosa potremo mangiare domani.”
Oltre all’emergenza nell’immediato, si intravvedono già gravi rischi per il futuro dei bambini Nepalesi: 5.000 scuole sono state completamente rase al suolo e in alcuni distretti il 90% delle strutture è inservibile, ci vorranno mesi o anni perché centinaia di migliaia di bambini possano riprendere gli studi.
Mentre si potenziano gli aiuti nella zona di Kathmandu, si sta cercando di raggiungere anche le zone più remote. A Gorkha, una delle zone maggiormente colpite e difficili da raggiungere, dove 11 villaggi sono completamente distrutti, incluso il 60% dei centri sanitari e l’80% delle abitazioni, Save the Children ha appena iniziato la distribuzione di beni di primissima necessità alla popolazione colpita.
Save the Children ha lanciato in Nepal un massiccio intervento di soccorso attraverso un team di di oltre 500 operatori specializzati in emergenza impegnati da subito nella distribuzione degli aiuti. Ulteriori 136 tonnellate di beni di prima necessità stanno arrivando per via aerea nei prossimi giorni, compresa l’attrezzatura medica, mentre migliaia di coperte e teloni per i ripari d’emergenza stanno arrivando dall’India via terra. La disponibilità degli aiuti, grazie alla generosità dei donatori, è fondamentale per poter potenziare i soccorsi in un Paese che era già in gravi difficoltà strutturali prima del cataclisma: il Nepal è al 145 posto su 187 paesi, nell’indice globale dello sviluppo umano.
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