Mondo
Nepal: dilaga la protesta contro la monarchia
Feroce repressione della polizia. Fra gli oppositori, si contano sei morti
di Redazione
Sono sei le vittime degli scontri tra la polizia e gli oppositori del regime monarchico nepalese. Una donna, ferita martedi’ durante gli scontri nella citta’ di Nepalgunj (a 500 km ad ovest della capitale Kathmandu) e’ morta nella citta’ indiana di Lucknow dove era stata trasportata a causa delle gravi ferite riportate negli scontri, giunti alla seconda settimana. Sono centinaia i feriti ed altrettanti gli arresti, tra i quali spiccano giornalisti, manifestanti, attivisti per i diritti civili e politici oppositori del regime, durante le manifestazioni organizzate dai sette partiti del panorama democratico nepalese per costringere il re Gyanendra a ristabilire la democrazia e i diritti civili nel Paese. Per domani e’ stata organizzata una grande manifestazione in tutto il paese e si temono altri scontri ed arresti. La polizia ha avuto dal re l’autorizzazione a sparare con proiettili di gomma e gas lacrimogeni contro i manifestanti. Universita’ e scuole sono state chiuse e circa 300 insegnanti sono stati arrestati. Da tutto il mondo, particolarmente da India e Stati Uniti, arrivano pressioni per forzare il re a cedere il potere riunito nelle sue mani con un colpo di stato il primo febbraio dell’anno scorso.
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