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Nepal, il presidente non sarà maoista

Sorpresa dallo scrutinio, il partito di maggioranza non riesce a far passare il proprio candidato. Vince il moderato Yadav, ma ora i filocinesi potrebbero rifiutarsi di formare il governo

di Redazione

Il grande favorito alla presidenza, il candidato dei maoisti Ramraja Prasad Singh, non sarà il primo presidente della neonata Repubblica del Nepal. Lo ha annunciato la televisione di stato, secondo cui Singh, pur godendo dell’appoggio del partito di maggioranza, non è andato oltre i 282 voti 590.

Ha vinto Ram Baran Yadav, appoggiato dai moderati del Partito del Congresso, con 308 preferenze. Sarà lui il primo capo di stato dopo la caduta della monarchia teocratica di re Gyanendra.

Singh non è un appartenente al partito maoista, ma sembrava avere il pieno sostegno del partito comunista filocinese. Ora il rischio è che i maoisti, maggioranza in parlamento, si rifiutino di formare il nuovo governo. Temono, infatti, che un presidente ostile possa ostacolare il varo delle riforme promesse nel loro programma. La via per la pace in Nepal potrebbe risultare più tortuosa di quanto ci si potesse aspettare.

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