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Nepal: la denuncia di Amnesty

La denuncia dell'ong è contenuta nel rapporto ''Nepal: bambini coinvolti nel conflitto'', in cui si sottolinea che i bambini nepalesi sono uccisi, detenuti illegalmente, torturati...

di Redazione

Migliaia di bambini in Nepal stanno subendo violenze e gravi abusi in un brutale conflitto interno che vede contrapposti, da nove anni, i ribelli maoisti e le forze di sicurezza. E’ la denuncia di Amnesty International contenuta nel rapporto ”Nepal: bambini coinvolti nel conflitto”, nel quale l’organizzazione sottolinea che i bambini nepalesi sono uccisi, detenuti illegalmente, torturati, stuprati, rapiti e reclutati per attivita’ militari e accusa ambedue le parti in conflitto di violare i diritti fondamentali dei bambini. ”Questo conflitto e’ un disastro per i bambini del Nepal”, ha dichiarato Purna Sen, direttore del programma Asia Pacifico di Amnesty International. ”Alcuni bambini sono stati direttamente presi a bersaglio dall’una o dall’altra parte in conflitto, mentre centinaia sono morti a causa di bombe e altri ordigni esplosivi. Migliaia di bambini sono stati costretti a fuggire dalle proprie case e ad affrontare una poverta’ estrema e lo sfruttamento”.

Entrambe le parti in conflitto sono responsabili dell’uccisione di bambini, continua Amnesty in un comunicato, denunciando ancora che le forze di sicurezza hanno ucciso bambini sospettati di coinvolgimento con i maoisti, mentre questi ultimi hanno rapito e ucciso figli di personale delle forze di sicurezza e causato la morte di molti bambini bombardando deliberatamente infrastrutture civili e abbandonando ordigni esplosivi improvvisati in aree civili. Amnesty ha ricevuto notizie di bambini sospettati di affiliazione con i ribelli maoisti che sono stati detenuti per lunghi periodi di tempo in caserme, stazioni di polizia e prigioni, spesso insieme agli adulti. Molti bambini hanno riferito di essere stati torturati dalle forze di sicurezza durante la detenzione. Trattamento in palese violazione degli obblighi del governo nepalese in materia di diritti umani.

Chandra Malla ha raccontato ad Amnesty come, dopo che suo marito era stato ucciso dalle forze di sicurezza, la polizia si sia recata a casa sua e abbia arrestato suo figlio di 10 anni. Lo hanno trascinato fuori di casa e colpito con una pistola, accusandolo di essere un maoista. Il ragazzo e’ stato trattenuto per sei giorni, durante i quali e’ stato picchiato con un tubo di plastica su tutto il corpo. Dopo il suo rilascio, le forze di sicurezza hanno continuato a fargli visita e a minacciarlo di stuprare la sorella di 12 anni. L’organizzazine ha anche notizie di ragazze stuprate dalle forze di sicurezza durante ‘operazioni di ricerca’. Molte organizzazioni di donne denunciano che il conflitto sta alimentando ulteriormente la tratta delle ragazze a scopo di sfruttamento sessuale. Ambo le parti in conflitto utilizzano ragazzi in eta’ scolare per scopi militari. ”I bambini nepalesi sono coinvolti nel ciclo di violenza in cui si sta avvitando il paese. Sono rapiti e reclutati dai maoisti e diventano, in questo modo, obiettivi per le forze di sicurezza, e dunque a rischio di arresto o persino di uccisione – ha detto Purna Sen – Oltre a subire violenza e abusi, a causa di un conflitto che mina i servizi educativi, sanitari e per lo sviluppo migliaia di bambini non possono godere dei propri diritti alla salute e all’istruzione”.

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