Per i prossimi quattro anni sarà Gabriele Brunini a guidare la Confederazione nazionale delle Misericordie d?Italia. Classe 1951, sposato, due figlie e altrettante nipoti, lucchese di Borgo a Mozzano, un passato in politica nelle fila del Movimento sociale italiano («ma ormai sono fuori dai giochi»), Brunini, malgrado la lunghissima militanza si presenta come un presidente di rottura.
«L?obiettivo è quello di diventare il braccio operativo dell?opera di carità della Chiesa italiana», premette Brunini. Per centrare il bersaglio «occorre rilanciare le Misericordie come soggetto protagonista nel dialogo all?interno del terzo settore e nei confronti del pubblico». Le convenzioni innanzitutto. «Dobbiamo aver chiaro che la carità e la gratuità sono i nostri punti di riferimento, e quindi le attività dell?associazione non devono dipendere dalla firma di alcuna convenzione».
Altro tema spinoso quello della gestione dei Cpt. Nessuna marcia indietro rispetto alla gestione Gambelli, «sia a Crotone che a Lampedusa le confraternite hanno dimostrato di poter svolgere questa attività meglio di qualsiasi altro». Da ultimo il capitolo Croce rossa: «Sul trasporto sanitario le Misericordie non possono accettare un ruolo di secondo piano, come talvolta, per esempio in Sicilia, è avvenuto in questi anni».
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