Non profit

Non l’oro o l’argento, ma il rame inquieta

Dietro il calo di valore dei metalli nobili

di Redazione

Quando le Borse perdono il 3%, i media ci spiegano che la colpa è della speculazione. La scorsa settimana, in soli tre giorni, l’oro ha perso il 14% e l’argento il 33% ma nessuna voce si è alzata in coro per accusare gli speculatori. Eh, già. Se i metalli preziosi, vero termometro della crisi e della sfiducia, scendono è solo un bene. Tanto i ribassi colpiscono solo quei pazzi che vanno a mettere i loro soldi nella “reliquia barbara”, autentico terrore dei banchieri centrali.
Ma cosa è successo per far scendere i prezzi così a picco? Il motivo ufficiale è la corsa al dollaro causato dalla crisi del debito che ha indebolito l’euro. Ma sotto sotto sono state altre le cause. Nelle Borse merci si parla di vendite forzate da parte di banche europee in difficoltà, costrette a smobilizzare posizioni per sopperire alla necessità di liquidità come ai tempi del collasso della Lehman. In realtà il motivo principale e ben più preoccupante è il timore di una brusca frenata dell’economia che fa rallentare la corsa alle materie prime. La prova è data dal calo drammatico del rame (-30%) in sole tre settimane a conferma che non ci sarà ripresa economica nei prossimi mesi.
Come abbiamo scritto la scorsa settimana, non rimangono più beni rifugio. Prima hanno affondato il franco svizzero ed ora l’oro e l’argento. Vogliono dirottare tutti i soldi sui bond americani e tedeschi che ormai rendono poco più dell’1,5% ma che risolvono molti problemi a governi e banchieri.
Intanto in Svizzera hanno proposto un referendum per rendere incostituzionale la vendita dell’oro della Banca centrale, mentre gli olandesi, mediante interpellanza parlamentare, vogliono sapere dove si trova l’oro che la Banca centrale dice di possedere.
I tentativi di mantenere bassi i prezzi dei nobili metalli avranno scarse possibilità di successo poiché non si potranno fermare gli acquisti di milioni di cinesi e di indiani a protezione dei loro sudati risparmi.

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