Non profit
non solo comunità:bc’è anche il lavoro per buscire dalla droga
sotto la lente Centro mantovano di solidarietà Arca
di Redazione
T anti volontari impegnati nel mantovano a strappare centinaia di giovani dalla trappola della droga e a restituire speranza alle loro famiglie: questo in sintesi il percorso del Centro di solidarietà Arca, che proprio in questi giorni raggiunge i vent’anni di attività.
«Tutto è nato dal bisogno che emergeva drammaticamente nelle nostre terre», ricorda Maurizio Mirandola , presidente dell’associazione. «All’inizio degli anni 80 a Mantova e provincia esistevano piccoli nuclei di volontari che si occupavano di tossicodipendenza, ma erano autonomi. Non esisteva una struttura organizzata che potesse coordinare gli interventi». Si faceva riferimento al Centro di solidarietà di Reggio Emilia, animato dall’instancabile don Giuseppe Dossetti. «Per noi volontari mantovani», racconta Mirandola, «l’incontro con Dossetti fu decisivo: ci incoraggiò a ricercare l’unità, spronandoci ad aprire un centro di solidarietà». Il sostegno di Dossetti non fu solo morale e spirituale, ma si tradusse nella proposta di un metodo, Progetto uomo , già praticato da don Mario Picchi a Roma. Così a dicembre del 1988 fu avviato da Arca il centro di ascolto Primo incontro che ancora oggi, ogni martedì sera, ospita un centinaio di persone, famiglie che hanno già iniziato il programma e nuovi arrivi.
Progetto uomo prevede tre fasi: l’accoglienza, la comunità e il reinserimento sociale, momenti che coinvolgono in una sorta di percorso parallelo i tossicodipendenti e le loro famiglie. «Il programma è a termine, e dura al massimo 36 mesi», spiega Mirandola. «Lavoriamo sul cambiamento della persona e sui rapporti familiari. La droga è il sintomo di un malessere più profondo che è la mancanza di un significato per la vita. Il nostro programma interviene a questo livello, così da restituire autonomia, motivazioni e speranza». Sono tre le strutture di Arca: a Romanore quella dell’accoglienza, con 24 posti; a Ospitaletto di Marcaria la comunità Giovanni Paolo II; a Marengo Il sestante , struttura dedicata al reinserimento sociale. Arca si esprime anche con un’associazione di volontariato, Persona e territorio , che coinvolge circa 200 volontari, una cooperativa per l’inserimento lavorativo degli ex tossicodipendenti e un’associazione, Famiglie insieme , nata per garantire nel tempo un sostegno reciproco.
Gli appuntamenti di dicembre che vedranno Arca protagonista sono due convegni: il 7, per fare il punto sul ventennale, e il 13, con l’associazione Com.E., per parlare di emergenza educativa e comunità. In questo contesto si parlerà di una iniziativa per l’intera Lombardia: la creazione di strutture-pronto soccorso del disagio, che assistano le famiglie in difficoltà.
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