Il Castello di Rivoli sta cambiando. È un museo con una collezione straordinaria. Ma è anche un luogo isolato, difficile, che incute timore. Così, sotto la direzione di Andrea Bellini e Beatrice Merz, abbiamo attivato una serie di dispositivi per renderlo vivo, e attirare gruppi sociali lontani dal sistema dell’arte, ma essenziali al dialogo che l’opera d’arte deve intrattenere con il pubblico del proprio tempo. Tutte le settimane happening, incontri, dialoghi in pubblico. Specialmente d’estate il castello è fatto oggetto di una vera e propria occupazione da parte dei cittadini e dei turisti, degli appassionati e dei neofiti.
Andate sul Vomero a Villa Floridiana. Vi stupirà la sintesi tra il giardino all’italiana e le soluzioni prospettiche del giardino inglese, frutto dell’avvicendarsi di due curatori: Antonio Niccolini prima e Friedrich Dehnhardt poi. Ad accrescere il climax romantico del parco, pezzi di statue e una vista mozzafiato sul Golfo.
In zona Maciachini, nel cuore della Milano melting pot, Italo Rota ha firmato un complesso bellissimo dai colori cangianti. Quando mi è apparso ho pensato: il mestiere dell’architetto non è fare la città, è inventarne lo stupore.
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