Non profit

Nonne e mamme in campo, così crollano le rette

asili nido

di Redazione

Spesa, cucina e servizio in tavola: pensano a tutto loro. Sono una decina le nonne che prestano servizio volontario alla mensa dell’asilo nido Il Giardino, nel quartiere Barona di Milano: grazie a loro si risparmiano 25/30mila euro l’anno, una cifra che consente di riservare 5/6 posti, sui 24 disponibili, a famiglie che la retta non potrebbero pagarla. Ma anche di abbassare i costi per tutti gli altri: qui dentro, infatti, la retta pagata dai privati si aggira sui 450 euro, poco più della metà del costo medio di un nido privato in città. «L’associazione Sviluppo e promozione onlus, che gestisce il nido, ha fatto una scelta: i genitori non sono solo fruitori passivi, ma attori del servizio», dice Alessandro Volpi, responsabile dei progetti in Italia di Fondazione Aiutare i Bambini, che da due anni sostiene Il Giardino. «Alcune mamme si occupano delle pulizie, e così pagano una parte della loro retta», prosegue.
Con le scuole con l’acqua alla gola, forse qualcosa del genere capita anche altrove. Ma più per forza che per scelta. «Quello che invece rende questa esperienza un unicum, un modello, è il fatto che qui tutto avviene in maniera strutturata, anche perché il nido è convenzionato con il Comune», spiega Volpi.

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