Mondo
Nuova intimidazione a Don Panizza
Colpi di pistola contro la porta della Comuntà "Progetto sud" a Lamezia Terme nello stabile confiscato alla 'ndrangheta
di Redazione
Una nuova intimidazione è stata rivolta nei confronti della struttura sociale fondata da Don Giacomo Panizza nel lametino. Ignoti hanno esploso due colpi di pistola contro la porta di un deposito della Comunità “Progetto sud” ospitata in un immobile sottratto alla cosca Torcasio di Lamezia Terme.
Nella giornata di venerdì, alla chiusura del centro prima delle vacanze pasquali, non erano stati notati segni sulla porta. Solo nella mattina di oggi, martedì 10 aprile, alla riapertura, ci si è resi conto dell’accaduto. Non è stato però possibile risalire al giorno esatto in cui i colpi di pistola sono stati esplosi.
Sul posto sono giunti poliziotti del commissariato di Lamezia Terme che hanno avviato indagini. Non è la prima volta che Don Giacomo Panizza e il suo centro vengono presi di mira. Nei mesi scorsi in un’occasione in particolare un ordigno fu fatto esplodere in quella struttura.
Il prete impegnato nel sociale, da tempo è sottoposto a un programma di protezione anche perché da tempo viene messo nel mirino. Nel febbraio scorso un colpo di pistola fu sparato contro una finestra della comunità mentre la notte di Natale dello scorso anno un ordigno fu fatto esplodere davanti all’ingresso del centro per minori creato dallo stesso sacerdote. Inoltre, un paio di anni fa furono tagliati i freni ai mezzi utilizzati per il trasporto disabili. Nello stabile sottratto alle ‘ndrine sono anche ospitati laboratori per l’assistenza ai disabili e agli immigrati.
Don Panizza, bresciano, ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme la “Progetto sud”, una comunità autogestita insieme a persone con disabilità. Il prete è nel mirino delle cosche dal 2002, quando spezzò il cerchio della paura prendendo in gestione il palazzo confiscato ai Torcasio. Lo stabile dista pochi chilometri dalla famiglia in cui abitano i mafiosi.
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