Cultura

Nuovi asceti

Chiude parlando di escatologia e auspicando la nascita di una nuova filosofia della storia, ma per le duecento pagine precedenti è un saggio di pura sociologia dell’ambiente

di Sara De Carli

Nuovi asceti
di Giorgio Osti
il Mulino, pp. 288, euro 24

Chiude parlando di escatologia e auspicando la nascita di una nuova filosofia della storia, ma per le duecento pagine precedenti è un saggio di pura sociologia dell?ambiente, un po? ostica per i non addetti ai lavori ma estremamente stimolante per i temi proposti. Di fronte alla crisi ambientale, l?approccio dominante è la differenziazione, ma alcuni gruppi di consumatori, aziende e persino istituzioni hanno scelto la strada della semplificazione (o decrescita): la riduzione dei cicli di produzione-consumo-recupero. Sono i nuovi asceti, guardati come folli o come utopisti dai più. La domanda che Osti si pone è questa: lo stile di vita dei nuovi asceti impatta realmente sull?ambiente e sui consumi o si tratta di un puro richiamo simbolico? Domanda legittima, visto che la filiera dei consumi è oggi talmente complessa che in realtà il tetrapack impatta meno del vetro. La risposta? Che si può fare poco senza essere disposti a ripensare il futuro.

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