Mondo

OBAMA. Il Vaticano: «Dio lo illumini nel promuovere la pace»

E l'agenzia dei vescovi Sir gli detta l'agenda

di Redazione

L’augurio che il nuovo presidente degli Stati Uniti s’impegni nella «promozione della pace nel mondo servendo in modo efficace la giustizia e il diritto»è  stato espresso questa mattina dal direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, il quale ha anche ricordato che il compito del capo della Casa Bianca «è di immensa e altissima responsabilità non solo per il suo Paese ma per tutto il mondo dato il peso che hanno gli Stati Uniti» a livello internazionale. Lombardi ha anche espresso l’auspicio che Obama trovi le vie adatte «per favorire la crescita e la dignità della persona nel rispetto dei valori umani spirituali essenziali». Quindi ha affermato che i credenti pregano affinché il nuovo presidente sia illuminato e assistito da Dio «nella sua grandissima responsabilità».

Da parte sua il Sir, l’agenzia stampa dei vescovi italiani, ha diffuso questa mattina un commento all’elezione del nuovo capo della Casa Bianca nel quale fra l’altro si afferma: «la crisi finanziaria e, poi, economica che si aggira per l’Occidente e che di fatto interessa tutta l’economia globalizzata è certamente il primo e fondamentale dossier». «Si tratta – spiega l’agenzia dei vescovi – di rilanciare gli Stati Uniti, ma anche di mettere ordine in un mercato finanziario mondiale che, già nel corso degli anni Novanta del secolo scorso faceva emergere ‘bolle’ dagli imprevedibili effetti. Si tratta di un problema economico, ma anche ovviamente di un problema sociale: la middle class americana e non solo sta combattendo per molti aspetti in questi anni una complessa battaglia per la sopravvivenza».

Quindi si rileva che: «Il mondo globalizzato ha bisogno di un riferimento ma ha bisogno anche di un tessuto di relazioni: ecco il secondo dossier planetario per il presidente americano, la governance mondiale, le questioni della pace e della sicurezza. Il viaggio in Europa, tra Berlino e Parigi in particolare, ha permesso al nuovo presidente di toccare con mano l’importanza del rapporto con l’Europa, anche nella proiezione verso il Medio Oriente, dalla Terra Santa all’Afghanistan, da sempre il perno delle grandi questioni e delle decisioni geo-politiche». E ancora «l’Iraq e l’Iran, la guerra da finire e il nucleare da gestire rappresentano oggi le emergenze più vistose. Collegata con i temi della pace c’è poi la questione ambientale planetaria, che può essere un importante volano per nuove relazioni geopolitiche globali». Infine la nota afferma che «le grandi scelte bioetiche sulle tecnologie applicate alla vita, la tutela e la promozione della vita e della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna, rappresentano punti fermi fondamentali per misurarsi positivamente con il futuro, da cui non si può deflettere».

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