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Obama sogna di uscire dal buco. Come quei minatori cileni…

di Redazione

Dopo il successo del salvataggio dei 33 minatori l’entusiasmo del popolo cileno è alle stelle. Hanno dimostrato al mondo intero il loro carattere, la loro competenza raggiungendo un obiettivo che sembrava impossibile. Ogni cileno si sente felice e orgoglioso, cosciente che qualsiasi problema, non importa quanto grande, può essere risolto con successo. Gli americani sono rimasti incollati ai televisori un giorno intero guardando i minatori che venivano recuperati uno ad uno.
Sembrano passati secoli da quel 20 gennaio 2009 quando Obama si è insediato alla Casa Bianca nel bel mezzo di una catastrofe finanziaria. Quel giorno Obama disse che c’era un gran lavoro da fare e che doveva cominciare a “rifare” l’America. Ma il presidente arriva ora alle elezioni di medio termine del 2 novembre con un bilancio nettamente negativo e senza entusiasmi. Come dargli torto? Sinora ha avuto una sfortuna pazzesca anche se alcune rogne se le è andate a cercare. La squadra anti crisi si è sfaldata: dei cinque componenti è rimasto solo il ministro del Tesoro. Summers, vera eminenza grigia degli economisti della Casa Bianca, tornerà ad insegnare ad Harvard così come Christina Romer, capo dei consulenti economici. Tornati a casa anche Peter Orszag, direttore dell’ufficio bilancio, Rahm Emanuel, capo dello staff ora candidato a sindaco di Chicago.
A causa delle imminenti elezioni tutto si è fermato, congelato, in attesa di far ripartire la macchina decisionale. Occorrerà che i banchieri, ancora impegnati a contare i miliardi di bonus in pagamento con gentile concessione del governo, si rimettano a finanziare le imprese e le famiglie.
Il ministro del Tesoro dice che l’America vuole un dollaro forte ma nei fatti sta optando per una svalutazione per dare una mano a rimettere a posto i conti facendo pagare agli altri gli errori compiuti. La Banca Centrale sta varando una manovra da 2mila miliardi di dollari nel tentativo di rianimare l’economia e gli ottimisti dicono che l’aumento del debito non è un problema. Quello di cui l’America ha bisogno e desidera ardentemente è qualcuno che tiri fuori dal buco qualcosa che li riporti in superficie, vivi e contenti. Come i minatori cileni.

MA LA CRISI NON ERA FINITA?
Anche l’Austria ha varato un piano di austerità con 1,6 miliardi di minori spese e 1,2 di maggiori entrate.

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