Obbligazioni a tasso fisso. Comportano il pagamento di una cedola fissa per tutta la durata del titolo e, alla scadenza del titolo, il rimborso del capitale. L’interesse cui ha diritto l’investitore è calcolato percentualmente sul valore nominale ed è determinato dall’emittente in fase di emissione. La cedola non subisce variazioni nel corso della vita del prestito. In genere le obbligazioni a tasso fisso prevedono cedole che possono essere incassate. Obbligazioni a tasso variabile. Sono titoli ai quali corrisponde il pagamento di cedole di importo variabile (tasso cedolare) composto da due elementi: un rendimento fisso determinato a priori, chiamato spread di prezzo, e una parte variabile determinata dall’andamento dell’indice di riferimento (inflazione, Libor, Euribor, ?). Obbligazioni zero coupon. Invece di pagare una cedola periodica (per esempio a carattere semestrale o annuale), riconoscono ai titolari un rendimento calcolato come la differenza tra il prezzo di acquisto del titolo e il suo prezzo di rimborso. L’emissione delle obbligazioni senza cedola avviene pertanto “sotto la pari”. Il rendimento del titolo è determinato dalla differenza tra il valore di rimborso e il prezzo di emissione. Bot – Buoni ordinari del Tesoro. Sono titoli obbligazionari a breve termine emessi dallo Stato con scadenza a 3, 6 o12 mesi che offrono un rendimento certo e senza rischio. I Bot sono titoli zero coupon il cui rimborso avviene in un’unica soluzione una volta che la durata del titolo è giunta a scadenza. Di conseguenza il Bot non ha cedole, non corrisponde cioè interessi nel tempo, e il suo rendimento è dato unicamente dalla differenza tra il valore nominale al momento della scadenza, ovvero il suo prezzo in caso di vendita, ed il prezzo di emissione o comunque il prezzo al quale è stato acquistato. Sono ammessi alla quotazione in Borsa. Sono sottoposti ad una tassazione pari al 12,50%. Btp – Buoni del Tesoro poliennali. Sono titoli obbligazionari a medio-lungo termine emessi dallo Stato con scadenza a 3, 5, 7, 10, 15 e 30 anni con cedola fissa semestrale. Il rendimento del Btp è dato dalla cedola, che viene corrisposta con cadenza semestrale secondo un tasso d’interesse costante prefissato al momento dell’emissione. Inoltre, alla scadenza viene corrisposta una somma di denaro pari al valore nominale dei titoli posseduti. Trattandosi di titoli a reddito fisso, sono particolarmente adatti per quegli investitori che richiedono pagamenti costanti ogni sei mesi e che possono quindi programmare flussi di cassa regolari durante tutto l’arco dell’anno. Infine i Btp sono particolarmente apprezzati per la loro liquidità, ovvero per la loro facilità a rivenderli sul mercato, prima della scadenza. Cct – Certificati di credito del Tesoro. Sono titoli a medio-lungo termine con scadenza a 5, 6, 7 e 10 anni e con cedola variabile semestrale. In caso di eventuale negoziazione prima della scadenza, la cedola variabile garantisce un capitale in linea con il valore di mercato: questa caratteristica ha contribuito negli anni alla diffusione di questi titoli presso i piccoli risparmiatori. Il rendimento della cedola variabile del Cct è legato al rendimento del Bot annuale. Alla cedola viene aggiunto uno spread variabile a seconda delle emissioni. Ctz – Certificati del Tesoro zero coupon. Sono titoli senza cedola, di durata 24 mesi, emessi dal governo allo scopo di finanziare il debito pubblico. Non avendo cedole, vengono emessi sotto la pari (sotto il valore nominale) e rimborsati alla pari (al valore nominale) a scadenza. Il loro rendimento dipende, quindi, dalla differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto. La differenza tra Ctz e Bot riguarda la durata del titolo; inferiore o uguale ai 12 mesi nel caso del Bot, di 24 mesi per i Ctz. Inoltre la tassazione è, per i soli Bot, anticipata, per cui il prezzo d’acquisto è aumentato dall’aliquota sulla plusvalenza.
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