Crescono i minori italiani in carcere
Nell’istituto penale minorile Beccaria, nell’ultimo anno, gli italiani sono quasi raddoppiati rispetto all’anno scorso: il 48 % dei 136 ragazzi entrati nel 2009 è nato da genitori italiani. Alcuni sono figli a loro volta di detenuti, un destino che sembra quasi segnato, e poi c’è una mancanza di prevenzione vera. Di loro dice don Gino Rigoldi: «Faccio il cappellano del Beccaria da sempre, e negli ultimi due anni ho visto di nuovo una prevalenza di ragazzi italiani. Sembrava che fossero gli stranieri, essendo più poveri, arrivati di recente, sradicati, a entrare in carcere più velocemente, ma in realtà le periferie lombarde hanno ricominciato purtroppo a “produrre” una quantità di ragazzi e ragazze che delinquono».
Non costa caro il detenuto ma le galere
Un detenuto costa allo Stato italiano 157 euro al giorno, ma di questa somma poco più di 3 euro sono destinati ai tre pasti giornalieri e circa 5 alla salute. Tutto il resto va in spese fisse: manutenzione dei fabbricati, personale e gestione ordinaria. Questi sono gli ultimi numeri che emergono dal sesto Rapporto sulle carceri dell’associazione Antigone. Il dato è, o dovrebbe essere abbastanza chiaro, 149 euro vanno per pagare gli agenti, il personale amministrativo, il riscaldamento, insomma la sopravvivenza delle galere. Eppure, c’è chi continua a far credere che spedendo via un po’ di detenuti stranieri si risparmierebbero cifre astronomiche, appunto 157 euro al giorno a detenuto.
Tra i giovani aumenta il consumo di stupefacenti
Dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze risulta che cresce fra i giovani il consumo integrato di più sostanze stupefacenti. È il modello di vita dominante tra tanti adolescenti quello che bisognerebbe mettere in discussione, così come lo racconta un giovane detenuto, Fabio Z.: «Sopportare due giorni consecutivi di discoteca non era semplicissimo, e molte delle persone che frequentavo in quel periodo, oltre a calarsi le pastiglie, pippavano cocaina. Una sera la provai anch’io. Poi una sera un tizio mi disse che con un po’ di eroina si annientava l’effetto delle altre sostanze e permetteva di dormire. Così che è cominciata la lenta distruzione della mia vita».
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